Ferrara, 19 agosto 2025 – La stagione calda corrisponde, per molti cittadini della provincia di Ferrara (e non solo), con la partenza per le ferie estive. Da una parte il giustificato entusiasmo per l’inizio di un periodo di riposo e divertimento, dall’altro il senso di responsabilità verso la propria salute e quella delle persone che viaggiano con noi. Per questo motivo l’Area comunicazione delle aziende sanitarie ferraresi ha deciso di organizzare un piccolo viaggio di informazione su come affrontare, dal punto di vista sanitario, le ferie estive. Verranno trattate le principali problematiche, relative alla salute, che si possono incontrare lontani da casa, sia in Italia che all’estero. Consigli, ma anche spiegazioni su come prevenire alcune patologie e cosa portare in valigia per non farsi trovare impreparati.
Fondamentale, in questo senso, il tema delle vaccinazioni per viaggi in Paesi tropiacali e non solo. Su questo tema abbiamo interpellato Clelia de Sisti, direttrice del Dipartimento di sanità pubblica dell’azienda Usl di Ferrara e il Mario Pantaleoni, direttore facente funzioni dell’unità operativa di Malattie Infettive dell’azienda ospedaliero universitaria. Sempre più persone viaggiano, specialmente in aree tropicali, esponendosi a diversi rischi sanitari in ambienti che non sono familiari. Questi rischi dipendono da diversi fattori: destinazione, tipologia e durata del viaggio, periodo dell’anno in cui si viaggia, stato di salute e attenzione del viaggiatore alla prevenzione.
“Un viaggio va preparato per tempo – afferma De Sisti – ed è bene essere informati sulla propria destinazione, conoscendo clima, condizioni di vita, condizioni ambientali, profilassi o eventuali vaccinazioni da eseguire. La preparazione al viaggio (soprattutto in caso di ‘viaggi d’avventura’ o se la meta è un Paese dell’area tropicale o equatoriale, o in alta quota) va organizzata almeno 4-6 settimane prima della partenza. Occorre documentarsi con precisione sulla situazione sanitaria che si può trovare nel Paese di destinazione e, soprattutto, se è necessario eseguire la profilassi contro la malaria o se è d’obbligo vaccinarsi contro specifiche malattie infettive. Al riguardo può essere utile leggere una guida sul Paese di destinazione che, normalmente, contiene anche informazioni sulle precauzioni da adottare per non correre rischi per la salute. Prima della partenza è consigliato effettuare una ‘consulenza viaggiatori’ all’unità operativa di Igiene pubblica dell’azienda Usl. Il personale medico potrà informare i viaggiatori sulle principali norme da seguire in terra straniera per ridurre il rischio di contrarre malattie e pianificare un calendario vaccinale basato sull’itinerario di viaggio, tipologia delle attività che si intendono svolgere, nonché sulle esigenze del viaggiatore”.
All’azienda Usl, per ricevere gratuitamente la consulenza, è sufficiente compilare un form online sulla home page aziendale www.ausl.fe.it alla sezione ‘servizi e prestazioni – esplora per categoria – prevenzione e vaccini’. L’utente riceverà via e-mail la consulenza scritta, materiale informativo su buone norme comportamentali e la data di appuntamento per effettuare le eventuali vaccinazioni raccomandate negli ambulatori dell’Igiene pubblica. “Le vaccinazioni – evidenzia Pantaleoni – costituiscono il più importante ed efficace metodo preventivo di molte delle patologie infettive che si possono contrarre durante i viaggi internazionali. A seconda della meta, del tipo di viaggio, del periodo di permanenza e delle condizioni di salute personali, è inoltre consigliata la vaccinazione contro malattie infettive specifiche come il colera, l’encefalite giapponese, l’encefalite da zecche, l’epatite A, l’epatite B, la febbre gialla, la febbre tifoide, la meningite meningococcica e la rabbia”.
La vaccinazione per il colera è raccomandata solo per i viaggiatori che si recano in zone endemiche o in aree di recente epidemia per eventi disastrosi. In Paesi a basso rischio è sufficiente l’adozione di corrette norme igieniche e le dovute precauzioni per evitare di consumare cibi o bevande contaminati. Il vaccino per prevenire il colera viene somministrato per via orale in due dosi a 7 – 40 giorni una dall’altra. La vaccinazione per la febbre gialla è raccomandata a tutti i viaggiatori diretti nei Paesi dell’Africa centrale, occidentale e orientale e del Sud America in cui la malattia è endemica. In alcuni paesi vige l’obbligo, dettato dal Regolamento Sanitario Internazionale, di richiedere un certificato valido di vaccinazione per la febbre gialla, anche solo per il transito aeroportuale. Il vaccino è somministrato per via sottocutanea o intramuscolare in un’unica dose.
Il vademecum per le vaccinazioni
Ecco alcune delle vaccinazioni necessarie per chi viaggia in Paesi tropicali e non solo. La vaccinazione per l’encefalite giapponese è raccomandata per i viaggiatori che si recano in Asia per almeno un mese durante la stagione delle piogge oppure a viaggiatori che soggiornano in aree endemiche per un periodo inferiore ad un mese ma svolgono attività a rischio, quali trekking, campeggio, pesca e attività con una prolungata esposizione all’aperto o che permangono in aree rurali, soprattutto durante l’irrigazione dei terreni agricoli. Il vaccino contro l’encefalite giapponese viene somministrato per via intramuscolare in due dosi a distanza di 4 settimane l’una dall’altra. La vaccinazione per l’encefalite da zecche invece è raccomandata per i viaggiatori ad alto rischio che vivono o soggiornano in aree rurali o forestali fino ad altitudini di circa 1.400 metri che si recano in aree endemiche. Attualmente i Paesi considerati a maggior rischio sono gli Stati Baltici, la Slovenia e la Russia. Il vaccino viene somministrato per via intramuscolare in tre dosi: 4 – 12 settimane tra la prima e la seconda dose e 9 – 12 mesi tra la seconda e la terza dose. La vaccinazione per l’epatite A è raccomandata per tutti i viaggiatori non immuni che si recano in paesi o in aree a rischio soprattutto per soggiorni in luoghi privi di fognature adeguate e con bassi livelli igienico-sanitari. Il vaccino contro l’epatite A viene somministrato per via intramuscolare in due dosi a 6 mesi l’una dall’altra. La vaccinazione per l’epatite B è raccomandata per tutti i viaggiatori non vaccinati che si recano in paesi o in aree a rischio. Il vaccino per l’epatite B viene somministrato per via intramuscolare in tre dosi a 0, 1 e 6 mesi l’una dall’altra. Il vaccino per la febbre tifoide è raccomandato per i viaggiatori che si recano in aree endemiche, soprattutto quando la permanenza in tali aree è superiore a un mese o quando ci si reca in India o in zone con ceppi di Salmonella typhi resistenti agli antibiotici come ad esempio in Vietnam e Tajikistan. Sono disponibili due tipi di vaccino: quello orale da assumere in tre dosi a giorni alterni e quello intramuscolare in un’unica dose.