Mai considerarlo “l’altro Turconi” non è più il caso. Perché Matteo Turconi si sta costruendo la propria strada e al suo secondo anno junior è ormai un riferimento per la categoria, se si considera che ha portato a casa nella stagione 5 vittorie, tutte inserite nel calendario nazionale. A queste si aggiungano 12 Top 10 con presenze sul podio anche in gare a tappe come la classifica finale del Giro d’Abruzzo. Un corridore completo, con l’instinct killer giusto per emergere anche nelle categorie superiori.
L’impressione è quella di un ragazzo che non solo vuole affrancarsi dall’ombra del fratello Filippo e non solo (sua madre Moira Tarraran ha fatto il Giro d’Italia nel 1999, suo zio è Stefano Zanini che non ha certo bisogno di presentazioni) ma che abbia dentro qualcosa in più, una straordinaria voglia di emergere.
Matteo insieme a suo zio Stefano Zanini, vincitore dell’Amstel nel ’96 e oggi diesse alla XDS Astana
Matteo insieme a suo zio Stefano Zanini, vincitore dell’Amstel nel ’96 e oggi diesse alla XDS Astana
«Forse viene da come sono andate le cose nell’anno scorso, il mio primo da junior – racconta il corri8dore della Bustese Olonia – la stagione non era andata come speravo, avevo ottenuto poco. Anch’io sono stupito positivamente da come sta andando, perché 5 vittorie non le avevo mai fatte neanche nelle categorie precedenti ma io guardo anche al fatto di fare tante gare di alto livello come quella di domenica scorsa. Ho anche ottenuto altri piazzamenti, quindi devo dire che sono veramente contento di come sta andando».
La tua vittoria principale, quella che ti ha dato più soddisfazione e ha fatto salire di livello la tua stagione?
Per me è stato importante il campionato regionale, anche se magari tra tutte era quello col livello più basso, ma è comunque un titolo che dà importanza. Anche se quella che magari mi è piaciuta di più è quella di sabato scorso, il Memorial Salvatico perché c’era tanta salita e mi sono potuto esprimere al meglio. Poi devo dire anche quella al Pistolesi, perché comunque è su una salita che faccio spesso in allenamento perché vicino a casa mia.
Per Turconi già 5 vittorie in stagione, tutte in gare nazionali. Ora punta alla convocazione azzurra (foto Instagram)
Per Turconi già 5 vittorie in stagione, tutte in gare nazionali. Ora punta alla convocazione azzurra (foto Instagram)
Che differenze ci sono con tuo fratello dal punto di vista tecnico?
Secondo me anche come caratteristiche siamo più o meno simili. Forse lui è più scattoso e io un po’ più regolarista, salgo sul passo. Abbiamo due stili diversi ma entrambi possiamo considerarci degli scalatori.
E quanto conta avere Filippo come riferimento attuale nel ciclismo, cioè un fratello che gareggia nella categoria superiore?
Non nascondo che è un vantaggio, sicuramente conta tanto cioè avere uno che può darti consigli perché c’è già passato da poco e comunque sta dimostrando anche nelle categorie superiori che sa dire la sua. Diciamo che mi ritengo fortunato anche perché con lui ho un ottimo rapporto, molto amicale.
Foto di gruppo con la Bustese Olonia dopo la conquista del titolo lombardo a Manerba del Garda
Foto di gruppo con la Bustese Olonia dopo la conquista del titolo lombardo a Manerba del Garda
Tu hai avuto occasione di vedere gareggiare tua madre e tuo zio?
No, perché mia mamma si è ritirata prima della nostra nascita, mentre mio zio forse ha fatto qualche gara quando ero nato, ma ero così piccolo che neanche posso ricordarmi. Però ho sentito un po’ di racconti delle sue imprese, ho visto qualcosa sui social di quando correva.
E che cosa pensi quando senti quei racconti, quel loro ciclismo che dicono tutti essere così diverso da quello che viviamo adesso e che vivete voi ragazzi?
A me devo dire che tutti i racconti di mio zio mi affascinano. Mi ritengo anche fortunato ad avere uno zio come lui, che ha fatto corse e soprattutto vinto corse di altissimo livello, che può darmi consigli. I suggerimenti di un familiare magari sono diversi dai consigli che può darti uno dello stesso settore, che non ha un legame, perché lo fa con il cuore. Parliamo di una persona che anche oggi è nel vivo dell’attività, che sa come si vive in quell’ambiente, è un riferimento a prescindere dal team dove lavora lui e dove posso militare io.
Lo scalatore lombardo è pronto al passaggio di categoria, puntando a traguardo importanti nelle prove più impegnative
Lo scalatore lombardo è pronto al passaggio di categoria, puntando a traguardo importanti nelle prove più impegnative
Con una madre che ha fatto il Giro d’Italia e con uno zio come Zanini, la vostra strada era un po’ obbligata verso il ciclismo?
Sicuramente quello ha contribuito, ma è stata una passione che è cresciuta dentro di noi, non ci siamo mai sentiti costretti. Diciamo che in casa si è sempre respirato ciclismo, anche mio padre ha corso fino ai dilettanti. L’ambiente era quello, ci ha coinvolto, ma poi abbiamo continuato esclusivamente per nostra volontà e seguiamo la nostra strada, prendendo sì i consigli ma decidendo noi.
Adesso cosa ti aspetta nella seconda parte di stagione?
Arrivano 5 settimane di fuoco, dalla corsa di Sestriere e poi due classiche internazionali come Vertova e Paganessi, che non so se farò entrambe. Spero in una convocazione per il Lunigiana e il Trofeo Buffoni per riuscire a essere convocato al campionato europeo, che mi dicono essere molto duro e quindi adatto alle mie caratteristiche.
Matteo e Filippo Turconi si ritroveranno insieme dal prossimo anno alla VF Group Bardiani
Matteo e Filippo Turconi si ritroveranno insieme dal prossimo anno alla VF Group Bardiani
E l’anno prossimo?
Raggiungerò mio fratello alla VF Group Bardiani. Il fatto che lui era già lì ha pesato nella mia scelta, vedo come si sta trovando, la squadra mi ha fatto veramente una buona impressione. E poi correre con mio fratello è una cosa che io ho sempre voluto, ma con due anni di differenza non era mai stato possibile fare. Già questo è un sogno che si realizza…