Una telefonata di 40 minuti, che il Cremlino ha definito “costruttiva e franca”, tra Trump e Putin, al termine dei colloqui alla Casa Bianca con Zelensky e i leader europei, avvicina il faccia a faccia tra il presidente russo e quello ucraino. Mosca conferma la disponibilità al colloquio che secondo il presidente francese, Emmanuel Macron, dovrebbe svolgersi in Europa, indicando Ginevra come sede auspicata. Nella notte la Russia ha lanciato contro l’Ucraina 270 droni e 10 missili, in uno degli attacchi più massicci del mese.
08:55
Starmer, negoziati su garanzie sicurezza proseguiranno oggi
I negoziati sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina tra gli Stati Uniti e i principali alleati europei di Kiev proseguiranno oggi: lo ha detto ieri in un’intervista alla Bbc il primo ministro britannico Keir Starmer. “Ora lavoreremo con gli Stati Uniti su queste garanzie di sicurezza”, ha affermato Starmer a Washington. “Abbiamo incaricato i nostri team. Alcuni di loro arriveranno addirittura domani (oggi, ndr) per iniziare il lavoro dettagliato al riguardo”. Il leader britannico ha aggiunto che le garanzie “rassicureranno i cittadini europei, ucraini, ma in particolare quelli del Regno Unito”. Ieri Zelensky ha dichiarato in ai giornalisti che le garanzie di sicurezza per l’Ucraina saranno formalizzate entro 10 giorni.
08:49
Macron, Ginevra come sede colloqui Zelensky-Putin
Secondo il presidente Emmanuel Macron, l’incontro tra Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin dovrebbe svolgersi in Europa, indicando Ginevra come sede auspicata per il colloquio. “Più che un’ipotesi, è addirittura la volontà collettiva”, ha dichiarato Macron in un’intervista trasmessa sull’emittente LCI, quando gli è stato chiesto se l’incontro annunciato tra Donald Trump e diversi leader europei dovrebbe svolgersi in Europa. “Sarà in un Paese neutrale, e quindi forse la Svizzera, chiedo Ginevra, o un altro Paese. L’ultima volta che ci sono stati colloqui bilaterali, è stato a Istanbul”, ha ricordato il titolare dell’Eliseo.
08:33
Kiev: “Infrastrutture elettriche ko, Putin non vuole pace”
Dopo una nuova notte di attacchi russi contro diverse città dell’Ucraina, il governatore della regione centrale di Poltava ha denunciato pesanti danni a infrastrutture elettriche, con centinaia di persone rimaste al buio. “Gli edifici amministrativi sono stati danneggiati. Fortunatamente, non ci sono state vittime”, ha dichiarato il governatore Volodymyr Kohut. “Quest’attacco dimostra che Putin non vuole la pace”, ha commentato il sindaco di Kremenchuk, nella stessa regione di Poltava, pesantemente colpita da droni e missili balistici russi.
08:30
Kiev: “Raid Mosca su infrastrutture energetiche a Kremenchuk”
Poche ore dopo la conclusione dei colloqui tra Volodymyr Zelensky e Donald Trump, l’aeronautica ucraina ha denunciato una nuova ondata di attacchi missilistici e con droni da parte della Russia. Secondo quanto riportato dal Kyiv Independent, esplosioni sono state udite a Kremenchuk, dove sarebbero stati impiegati diversi missili balistici. Le autorità ucraine ritengono che l’obiettivo principale dell’offensiva fosse l’infrastruttura energetica del Paese. L’aeronautica ha inoltre segnalato che città più vicine alla linea del fronte, tra cui Kharkiv e Poltava, rimangono sotto la minaccia di ulteriori bombardamenti missilistici.
07:44
Zelensky: “A Washington è stato fatto un passo importante”
“A Washington ci sono stati dei colloqui importanti…. è stato fatto un passo importante, una dimostrazione di vera unità tra Europa e Stati Uniti”: lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo gli incontri alla Casa Bianca con il presidente statunitense Donald Trump e i leader europei. Il capo dello Stato ha ribadito che “le garanzie di sicurezza” sono “una questione fondamentale, come punto di partenza per porre fine alla guerra”. “I leader sono venuti di persona per sostenere l’Ucraina e discutere di tutto ciò che ci avvicinerà a una pace reale, a un’architettura di sicurezza affidabile che proteggerà l’Ucraina e tutta l’Europa – ha commentato – Continuiamo a lavorare, a coordinare le nostre azioni con tutti gli alleati che desiderano porre fine alla guerra in modo dignitoso. Grazie a tutti coloro che ci aiutano”.
06:50
Rubio: Kiev e Mosca dovranno fare concessioni
Il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha affermato su Fox News che sia la Russia sia l’Ucraina dovranno fare concessioni territoriali per raggiungere un accordo di pace. “Non è facile e forse non è nemmeno giusto, ma è ciò che serve per porre fine a una guerra”, ha affermato Rubio, presente nella stanza durante l’incontro tra Trump e Vladimir Putin la scorsa settimana. Rubio afferma che la definizione di queste linee dipenderà da Putin e Zelensky, e il ruolo dell’America è quello di garantire la comunicazione tra le due parti. “Saremo lì per facilitare la situazione”, ha affermato.
02:19
Cauto anche il presidente finlandese: “Putin inaffidabile”
Il presidente finlandese Stubb, presente con gli altri leader europei all’incontro alla Casa Bianca, non si fida della conclusione del vertice che dovrebbe aver avvicinato un incontro tra Putin e Zelensky e afferma che Putin è “inaffidabile”
02:01
Macron scettico: “Dubito che Putin voglia la pace”
“Dubito che Putin voglia la pace. Abbiamo fatto progressi ma resto cauto”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, secondo quanto riportato dai media internazionali. Macron chiede “un aumento delle sanzioni” contro la Russia se i negoziati falliscono.
02:00
Zelensky soddisfatto: “Incontro senza condizioni”
“Penso che dovremmo incontrarci senza condizioni e pensare a un ulteriore sviluppo di questo percorso per la fine della guerra”. Lo ha detto Volodymyr Zelensky parlando del bilaterale con Vladimir Putin.
01:18
L’Ucraina comprerà dagli Usa armi per 100 miliardi per avere le garanzia di sicurezza
L’Ucraina acquisterà dagli Stati Uniti armi per 100 miliardi di dollari nell’ambito dell’accordo per ottenere garanzie di sicurezza americane. Lo rivela il Financial Times, secondo cui gli alleati europei finanzierebbero l’acquisto.
01:15
I leader europei lasciano gli Usa, Meloni torna in Italia, Zelensky vola a Kiev. Merz: “Superata ogni aspettativa”
I leader europei lasciano gli Usa. La premier Meloni torna in Italia, Zelensky vola a Kiev. Soddisfatto il tedesco Merz: “Superata ogni aspettativa”
01:12
Merz: “L’incontro Putin-Zelensky tra due settimane”
L’incontro fra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky si terrà entro due settimane. Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz al termine di colloqui “molto intensi” alla Casa Bianca, con il presidente Trump in cui i leader europei hanno dato il benvenuto alle garanzie di sicurezza di Donald Trump per l’Ucraina e ribadito che non possono essere imposte concessioni territoriali a Kiev.
01:10
Putin: “Sì al colloquio con Zelensky”
Il presidente russo Putin che fino a oggi non ha voluto incontrare Zelensky ritenedolo un interlocutore non legittimo ha confermato di aver detto sì a Putin per l’incontro bilaterale
01:08
Trump: “Stiamo già preparando l’incontro Putin-Zelensky”
“Ho chiamato il Presidente Putin e ho avviato i preparativi per un incontro, in una sede da definire, tra il presidente Putin e il presidente Zelensky. Dopo tale incontro, avremo una trilaterale, a cui parteciperanno i due presidenti, più il sottoscritto. Il vicepresidente JD Vance, il segretario di Stato Marco Rubio e l’inviato speciale Steve Witkoff stanno coordinando le operazioni con Russia e Ucraina”, ha osservato Trump.
00:49
Trump, telefonata con Putin: “Discusso dell’incontro con Zelensky”
Trump annuncia di aver parlato con Putin e di aver raggiunto un accordo con il presidente russo per un incontro con Zelensky. La telefonata, di 40 minuti, definita costruttiva e franca dal Cremlino, al termine della prima fase dei colloqui alla Casa Bianca con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Macron, il finlandese Stubb, Meloni, Starmer, Merz, von der Leyen e il Segretario generale della NATO Mark Rutte. Nel corso dell’incontro con i leader europei si è discusso delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, garanzie che saranno fornite dai vari Paesi europei, in coordinamento con gli Stati Uniti d’America.
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