Da oggi entra in vigore in Italia il nuovo sistema di blocco delle chiamate moleste predisposto dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Gli operatori telefonici sono obbligati a fermare le chiamate provenienti dall’estero che si presentano con un numero fisso italiano falsificato, una pratica nota come spoofing. Il provvedimento rappresenta la prima fase della nuova regolamentazione: il 19 novembre scatterà anche il blocco dei falsi numeri mobili, con multe fino a un milione di euro per le società che non si adegueranno.
Cosa dice la nuova misura
L’oggetto della misura sono infatti le chiamate provenienti dall’estero verso l’Italia che mostrano illegittimamente un identificativo del chiamante corrispondente a un numero italiano. In questo modo, le società che fanno telemarketing nascondono la loro vera identità, facendo apparire la chiamata come proveniente da una fonte affidabile, come ad esempio una banca, per indurre il malcapitato a rispondere.
Non è necessario iscriversi a un registro: sono gli operatori telefonici nazionali a dover bloccare la chiamata ricevuta da un operatore estero, evitando che venga trasferita con un numero fisso italiano falsificato.
La misura è stata introdotta dopo mesi di consultazioni con operatori, associazioni di consumatori ed esperti, e punta a colpire un fenomeno che in Italia ha assunto dimensioni rilevanti. Ogni anno, secondo le stime delle associazioni, gli italiani ricevono circa quindici miliardi di chiamate indesiderate, con una media settimanale di 5-8 per utente. Nel 2024 il Garante della Privacy ha ricevuto 94.948 segnalazioni, di cui oltre il novantacinque per cento relative a telemarketing e marketing digitale.
Cos’è lo spoofing
Questo intervento è stato deciso dopo anni di tentativi non del tutto riusciti, come quello del Registro Pubblico delle Opposizioni, che non è riuscito a fermare le chiamate indesiderate.
Il nuovo filtro, invece, colpisce alla radice la tecnica dello spoofing, ovvero la falsificazione del numero del chiamante per farlo sembrare legittimo. Questa pratica è molto usata non solo dai call center che adottano pratiche commerciali aggressive, ma anche dai truffatori che fingono di essere banche o istituzioni per ottenere dati sensibili, come numeri di carte di credito o credenziali di accesso ai conti correnti. Questa minaccia, che colpisce soprattutto le persone più vulnerabili, come le persone anziane, dovrebbe essere mitigata dalle nuove misure ideate dall’AGCOM.
Ma le associazioni dei consumatori restano fredde
Attenzione: questa nuova norma riguarda solo le chiamate commerciali provenienti da numeri fissi stranieri “mascherati” con prefissi italiani. La misura, sottolinea Assoutenti (associazione a tutela dei consumatori), è un primo passo per contrastare il fenomeno ma non è sufficiente a fermarlo. Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, spiega:
Si tratta di un primo passo per combattere l’odioso fenomeno del telemarketing aggressivo, ma che non porrà fine alle chiamate commerciali indesiderate. Occorrerà attendere novembre, quando scatterà il blocco anche per le finte numerazioni di rete mobile, per capire se la misura determinerà reali benefici per gli utenti. Per adesso l’unica strada per combattere realmente il teleselling selvaggio risiede nell’applicazione concreta dell’art. 66 quinques del Codice del consumo, che rende nulli i contratti non richiesti dai consumatori: una tutela sostanziale a valle che va applicata con rapidità ed efficienza.
Il Codacons rimane scettico sull’efficacia del provvedimento, sottolineando che il settore del telemarketing in Italia genera un giro d’affari stimato di tre miliardi di euro, con oltre duemila call center attivi e ottantamila addetti, a cui si aggiunge un’area sommersa che opera fuori da ogni regola. Anche i precedenti interventi regolatori, come il Registro delle Opposizioni, si sono dimostrati poco efficaci.