voto
6.5

  • Band:
    VICIOUS RUMORS
  • Durata: 00:45:39
  • Disponibile dal: 29/08/2025
  • Etichetta:
  • Steamhammer Records

Streaming non ancora disponibile

Brian O’Connor, Morgan Thorn, James Rivera, Brian Allen, Nick Holleman, Nick Courtney, Chalice; non si tratta di un’ideale squadra di pallanuoto maschile americana, bensì dei cantanti che si sono alternati all’interno dello studio di registrazione dei Vicious Rumors dal 1998, anno della pubblicazione di “Cyberchrist”, all’odierno agosto, mese scelto per l’uscita del nuovo “The Devil’s Asylum”. E se consideriamo che per “Something Burning”, datato 1996, dietro al microfono si era piazzato direttamente Geoff Thorpe, leader e chitarrista della band statunitense, il numero aumenta ancora di un tassello.
Otto voci a fronte di nove album rilasciati (Brian Allen fece doppietta con “Razorback Killers” e “Electric Punishment”): un cambiamento ininterrotto alla ricerca, voluta o meno, di un degno successore di Carl Albert (scomparso nel ’95) protagonista assoluto di lavori clamorosi come “Digital Dictator”, “Welcome To The Ball” e “World Of Mouth”. Un’impresa mai riuscita nel concreto che, unita al concomitante e continuo dentro-fuori di altri musicisti, coinvolgendo in pratica tutti i ruoli della band, non ha permesso ai Vicious Rumors di mantenere quella solidità di formazione utile a garantire un processo creativo consistente.

Tali rinnovamenti sono certo stati continui ma, di contro, assolutamente innocui di fronte alla tenacia e alla coerenza dello stesso Thorpe, il quale non ha ceduto di un metro, portando la sua creatura heavy/power a tagliare il traguardo delle quarantacinque candeline, importante sigillo anagrafico celebrato con il quattordicesimo capitolo della carriera, “The Devil’s Asylum”.
Viste le premesse, il primo appunto circa la nuova pubblicazione va riservata propria all’ennesimo cambio di line-up: il più evidente, come detto, ha riguardato ancora una volta la voce, con l’ingresso di Chalice (alias Brian Betterton) in sostituzione di Brian Allen, richiamato un paio di anni fa al posto di Ronny Munroe il quale, nonostante fosse sembrato ‘quello’ giusto, ha timbrato il foglio delle presenze solamente per un anno – insomma, un’autentica torre di Babele.
Con Chalice, e chiudiamo la parentesi formazione, è arrivato anche il nuovo chitarrista Denver Cooper.

Come suona quindi “The Devil’s Asylum”? Sicuramente meglio dell’ultimo “Celebration Decay”.
A catturare subito l’interesse è stato proprio il lavoro delle due chitarre, abili a costruire trame ficcanti, alternandole ad assoli di ottima presa (vedasi “Butchers Block”). A loro si aggiunge la prestazione granitica di Larry Howe e Robin Utbult, pronti a sottolineare col loro lavoro i momenti più roboanti dell’intero album; si ascolti a tal proposito “In Blood We Trust” e la title-track. Questi sono gli attuali Vicious Rumors: cosa chiedere di più?
Discorso leggermente diverso per l’annosa componente vocale: tralasciando qualsiasi accostamento con Albert, l’operato di Chalice è sicuramente buono; tuttavia, oltre al cantar bene (elemento per nulla scontato), a mancare è piuttosto la componente interpretativa. Sono pochi infatti i refrain che riescono a metabolizzarsi con chiarezza e poderosità nelle orecchie dell’ascoltatore e, di conseguenza, non vi sono brani che spiccano più di altri: si salvano la più rockeggiante “Crack The Sky In Half”, proprio per la sua maggior dinamicità melodica, e la rocciosa “Dogs Of War”.
A tratti, in definitiva, sembra di essere di fronte alla classica prova del ‘vorrei ma non posso’ ma, a conti fatti, i quarantacinque minuti di “The Devil’s Asylum”, pur trascorrendo con piacevole linearità, non riescono a far scoccare la giusta scintilla per renderlo ancor maggiormente appetibile.