“Spero che il presidente Putin sia disponibile, ma se non lo sarà, sarà una situazione difficile”. Così Donald Trump, intervistato oggi da Fox & Friends, non ha escluso, parlando del presidente russo, che “è possibile che non voglia fare un accordo” sull’Ucraina.
“Sapremo di più su Putin nelle prossime due settimane”, ha aggiunto il presidente Usa, non mancando poi di mostrarsi comunque ottimista: “Non penso che sarà un problema, se devo essere onesto, credo che Putin sia stanco di tutto questo, penso che tutti siano stanchi, ma non si sa mai”.
“Con Putin abbiamo un buon rapporto, ma questo conta solo se troviamo una soluzione, altrimenti non m’interessa del buon rapporto”, ha detto Trump, all’indomani del vertice alla Casa Bianca con Volodymyr Zelensky e i leader europei e dopo l’annuncio di un bilaterale tra il presidente ucraino e il presidente russo.
“Spero che Putin faccia il bravo, altrimenti la situazione sarà dura – ha affermato – e spero che Zelensky faccia quello che deve fare, mostrando un po’ di flessibilità”. Ora – per Trump – il primo obiettivo è “far incontrare Zelensky e Putin”, che “non sono esattamente stati migliori amici finora”.
Trump ha ribadito di aver avuto una “conversazione molto positiva” con Putin dopo l’incontro di ieri con Zelensky e i leader europei ed ha raccontato di non aver fatto la telefonata “davanti a loro, ho pensato che sarebbe stato irrispettoso nei confronti del presidente Putin”, e che il leader del Cremlino “non avrebbe parlato con i rappresentanti europei presenti”.
“Ho detto” a Putin “che organizzeremo un incontro con il presidente Volodymyr Zelensky e che si sarebbero incontrati. Poi, dopo quell’incontro, se tutto andrà bene, guiderò io e chiuderemo la questione. Però, sapete, in questo caso bisogna essere in due per ballare. Devono avere almeno un certo tipo di rapporto, altrimenti stiamo solo sprecando tempo”.
“Io non voglio sprecare tempo. Voglio solo porre fine a questa guerra, voglio chiuderla. Non stiamo perdendo vite americane, non stiamo perdendo soldati americani. Stanno morendo russi e ucraini, per lo più soldati. Qualcuno anche tra i civili, quando i missili colpiscono i posti sbagliati o cadono su città come Kiev o piccoli centri abitati. Ma, sapete, se posso salvare 7.000 persone alla settimana dall’essere uccise, penso che… beh, voglio provare ad andare in paradiso, se possibile”, ha aggiunto Trump.
Ai giornalisti che chiedevano garanzie che non ci saranno ‘boots on the ground’ americani in Ucraina, il presidente degli Stati Uniti ha risposto: “Avete la mia assicurazione, da presidente”.
Francia-Italia: “Ginevra per vertice Putin-Zelensky”. Fonti: “Presidente russo ha proposto Mosca”
Si ragiona intanto sulla sede del vertice Putin-Zelensky. Il presidente russo, durante il colloquio con Trump, ha proposto di incontrare Zelensky a Mosca. E’ quanto ha appreso l’agenzia Afp da fonti informate. “Putin ha citato Mosca” durante la telefonata di ieri con Trump, ma Zelensky ha già detto “no”, hanno detto due fonti informate all’Afp.
“Sarà in un Paese neutrale, forse in Svizzera – sto spingendo per Ginevra – o in un altro Paese”, ha dichiarato a TF1 il presidente francese Emmanuel Macron, rivelando i suoi suggerimenti per la sede dell’incontro. “L’ultima volta che ci sono stati colloqui bilaterali, si sono svolti a Istanbul”, ha ricordato il capo dell’Eliseo, respingendo la possibilità – suggerita da un giornalista – di tenere l’incontro a Parigi, “come nel 2019”.
“Putin è un orco alle nostre porte”, ha poi affermato Macron al canale Lci, avvertendo gli alleati europei di non fidarsi di Putin e sottolineando i rischi legati alla sua politica di destabilizzazione. “Putin ha raramente rispettato i suoi impegni. È stato costantemente una forza di destabilizzazione. Ha cercato di ridisegnare i confini per aumentare il suo potere”, ha proseguito il presidente francese, affermando di non credere che la Russia possa “tornare alla pace e a un sistema democratico dall’oggi al domani”. Sottolineando la natura predatoria del Cremlino, Macron ha aggiunto: “Putin, anche per la sua stessa sopravvivenza, ha bisogno di continuare a mangiare. Questo significa che è un predatore, un orco alle nostre porte”.
“Ginevra potrebbe essere la sede giusta” per l’incontro tra Putin e Zelensky, ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando ai giornalisti al suo arrivo a Berna. “L’Italia – ha spiegato – è favorevole che si svolgano a Ginevra perché è un Paese che ha sempre lavorato per la costruzione della pace”. “Roma anche sarebbe stata una sede ideale, voluta da americani, ucraini e anche dagli altri, ma c’è il problema della Corte Penale internazionale, quindi sarebbe stato più complicato. Credo che la sede di Ginevra possa essere la sede migliore, l’Italia è favorevole”, ha aggiunto Tajani, riferendosi al mandato di cattura internazionale emesso nei confronti di Putin.
La Svizzera da parte sua si è detta “prontissima, non pronta, anche a breve termine” ad ospitare il vertice. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri svizzero, Ignacio Cassis, nel corso di un punto stampa congiunto a Berna con Tajani. “E’ la nostra specialità, anche dal punto tecnico e legale, noi siamo a disposizione, l’ho anche ricordato nei contatti che ho avuto con il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, negli ultimi mesi”, ha aggiunto Cassis, sottolineando che la Svizzera “non ha mai smesso di fare sforzi verso la pace” ed è pronta “se necessario” a mettere a disposizione Ginevra come sede dei negoziati. La Svizzera offrirà “l’immunità” a Putin, colpito da un mandato di arresto internazionale, a condizione che venga nel Paese “per una conferenza di pace”, ha detto Cassis.
Secondo una fonte dell’Amministrazione Usa alla Reuters, come si legge su Meduza, l’incontro tra Putin e Zelensky potrebbe avvenire in Ungheria. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha anticipato che l’incontro bilaterale fra i presidenti di Russia e Ucraina potrebbe essere organizzato entro le prossime due settimane. Il governo dell’Ungheria, Paese che fa parte dell’Unione europea, mantiene stretti rapporti con la Russia.
Videoconferenza dei membri del Consiglio europeo
Oggi si è svolta la videoconferenza dei membri del Consiglio europeo. “Abbiamo appena tenuto una videoconferenza con i membri del Consiglio europeo sugli ultimi colloqui riguardanti l’Ucraina, così come una riunione della Coalizione dei volonterosi e una telefonata con il presidente Volodymyr Zelensky. A nome del Consiglio europeo, desidero esprimere la nostra sincera gratitudine ai leader europei che hanno partecipato all’ultimo ciclo di colloqui negli Stati Uniti per l’eccellente lavoro di squadra nel difendere la posizione europea e nel sostenere il presidente Zelensky”, ha affermato il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, durante un punto stampa.
Quanto al tema delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, “ora è il momento di accelerare il nostro lavoro concreto per mettere in campo una garanzia simile all’Articolo 5 della Nato, con il continuo impegno degli Stati Uniti”, ha rimarcato Costa. “L’Ucraina è stata e resterà in cima all’agenda dei leader (europei) nelle settimane e nei mesi a venire, mentre continueremo a sostenere gli sforzi per una pace giusta e sostenibile. Come primo passo, la Russia deve porre immediatamente fine alla violenza. La nostra priorità assoluta deve essere fermare le uccisioni – ha scandito – Che lo si chiami cessate il fuoco o tregua è secondario: ciò che conta è mantenere la pressione con le sanzioni se la Russia non si adegua”.
Il presidente del Consiglio europeo è intervenuto anche con un post su X: “Lavoreremo insieme agli Stati Uniti su garanzie di sicurezza concrete ed essenziali. Insieme al presidente Volodymyr Zelensky e agli Stati Uniti prepareremo i prossimi passi per raggiungere una pace giusta e duratura”.
Lavrov: “Non respingiamo né bilaterali né trilaterali”
Mosca si è fatta sentire per voce del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. “La Russia non rifiuta alcun formato riguardante l’Ucraina: né bilaterale né trilaterale”, ha detto Lavrov, parlando dei prossimi incontri sull’Ucraina, secondo quanto riferisce la Tass, all’indomani dei colloqui alla Casa Bianca.
Il ministro ha sottolineato che l’incontro tra Putin e Zelensky deve essere preparato “in modo molto accurato” e che qualsiasi accordo sull’Ucraina deve rispettare la sicurezza russa. “Senza il rispetto per gli interessi di sicurezza russi – ha ammonito a Rossiya 24 – senza il pieno rispetto dei diritti dei russi e dei russofoni che vivono in Ucraina, non si può parlare di alcun accordo di lungo periodo”.
“Non abbiamo mai parlato del fatto che dobbiamo semplicemente conquistare alcuni territori”, ha precisato Lavrov parlando delle operazioni in Ucraina. “Né la Crimea, né il Donbass, né la Novorossiya come territori sono mai stati il nostro obiettivo – ha sostenuto il capo della diplomazia di Mosca – Il nostro obiettivo era proteggere le persone, i russi, che hanno vissuto su queste terre per secoli, che le hanno scoperte, versato sangue per loro sia in Crimea che nel Donbass, fondato città – Odessa, Nikolaev e molte altre – porti, fabbriche, impianti”.
Lavrov ha anche commentato il vertice di Anchorage, in Alaska, sottolineando l’impegno di Trump e del suo team nel cercare una soluzione duratura per la crisi ucraina. “C’era un clima positivo. È stato evidente nelle dichiarazioni fatte dai presidenti Putin e Trump dopo i colloqui. Una conversazione utile, senza dubbio”, ha dichiarato. “Si vedeva chiaramente che il capo degli Stati Uniti e la sua squadra vogliono raggiungere un risultato che sia a lungo termine, stabile e affidabile”, ha aggiunto.
Zelensky: “Pacchetto da 90 miliardi per Trump in cambio di garanzie sicurezza”
Zelensky, riferendosi alle garanzie di sicurezza che saranno probabilmente definite entro dieci giorni, ha confermato che “esiste effettivamente un pacchetto con le nostre proposte del valore di 90 miliardi di dollari”. Il presidente ucraino ha aggiunto che l’accordo includerà anche l’acquisto di armi statunitensi da parte di Kiev. “E abbiamo accordi con il presidente Usa che, quando le nostre esportazioni si apriranno, compreranno i droni ucraini. Questo è importante per noi”, ha sottolineato.
“Ci saranno garanzie di sicurezza”, ha ribadito Zelensky in un post su X. “Ieri si sono tenuti importanti colloqui a Washington tra il Presidente degli Stati Uniti e i leader europei. Si è trattato di un passo davvero significativo verso la fine della guerra e la garanzia della sicurezza dell’Ucraina e del nostro popolo – ha scritto – Stiamo già lavorando sui contenuti concreti delle garanzie di sicurezza. Oggi continuiamo il coordinamento a livello di leader. Ci saranno discussioni e stiamo preparando i formati pertinenti. Continueremo a lavorare anche domani. Anche i consiglieri per la sicurezza nazionale sono ora in costante contatto”.
Secondo il Financial Times, l’Ucraina avrebbe promesso di acquistare 100 miliardi di dollari di armi statunitensi, finanziate dall’Europa, come parte di un accordo per ottenere garanzie di sicurezza dagli Stati Uniti in caso di un accordo di pace con la Russia. Inoltre, Ucraina e Stati Uniti concluderebbero un accordo da 50 miliardi di dollari per produrre droni con aziende ucraine.
Continuano i raid, pioggia di missili e droni russi
Intanto continuano i raid. Nella notte c’è stato l’attacco aereo russo contro il territorio ucraino più pesante dalla fine dello scorso luglio. Missili e droni contro obiettivi in aree centrali e meridionali dell’Ucraina nelle ore dei colloqui alla Casa Bianca. L’Aeronautica militare ucraina ha accusato la Russia per aver fatto partire nella notte 270 droni e per aver lanciato dieci missili in quello che – secondo la Cnn – è il più vasto attacco aereo dal 31 luglio. Le forze di Kiev hanno confermato di aver abbattuto 230 droni, quattro missili da crociera e due missili balistici.
Dalla regione di Poltava hanno parlato di quasi 1.500 utenze, per lo più domestiche, senza elettricità a causa dell'”attacco massiccio”. E’ stata questa, e in particolare la città industriale di Kremenchuk, la regione più colpita, secondo le conclusioni dell’Aeronautica militare ucraina e di analisti militari citati dall’agenzia tedesca Dpa. Stando alle forze di Kiev, l’area è finita nel mirino di decine di droni russi e di almeno due missili balistici. Un altro missile balistico, contro la regione di Odessa.
Dalla regione russa di Volgograd, le autorità hanno denunciato attacchi con droni attribuiti agli ucraini e sono stati segnalati un incendio in una raffineria, che sarebbe stato provocato dai detriti prodotti dall’intervento della difesa aerea, e danni in un ospedale. Una situazione che ha portato le autorità a imporre temporaneamente restrizioni al traffico aereo dell’aeroporto locale.
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