Il sistema penitenziario umbro si trova sull’orlo del collasso. Questo l’allarme lanciato dall’avvocato Giuseppe Caforio, garante regionale dei detenuti, che ha trascorso il Ferragosto proprio nel Carcere di Orvieto, proseguendo poi la sua visita il giorno successivo, in quello di Terni. Il contesto umbro, come denunciato di recente anche dalla Fns Cisl, si inserisce in una situazione nazionale drammatica: nei giorni tra venerdì 15 e sabato 16 agosto si sono registrati cinque suicidi nelle carceri italiane, un dato che evidenzia la gravità della crisi del sistema penitenziario.

Le strutture carcerarie regionali rischiano “l’implosione” a causa del drammatico sovraffollamento, mentre la tensione ha raggiunto livelli critici durante le festività di agosto. La situazione è particolarmente grave a Terni, dove negli ultimi tempi sono arrivati ben 170 detenuti con problemi psichiatrici, principalmente trasferiti dalla Toscana. Le celle, progettate per ospitare due persone e attualmente già occupate da quattro detenuti in media, potrebbero essere ulteriormente sovraccaricate fino a cinque o sei persone per cella, su richiesta del provveditorato di Firenze.

Caforio ha avuto un colloquio con la comandante del Carcere di Terni, che ha rappresentato la gravità delle loro condizioni. Le criticità riguardano non solo gli aspetti logistici, ma anche quelli sanitari, in un contesto dove mancano medici disposti a garantire continuità assistenziale. La Polizia Penitenziaria sta letteralmente “facendo i salti mortali”, operando ben oltre le proprie forze e competenze, costretta a supplire alle carenze del sistema in ambiti che vanno dall’assistenza sanitaria a quella socio-psicologica.

Il personale sta sacrificando ferie e permessi per tenere in piedi una situazione sempre più insostenibile. Il garante ha anche incontrato la presidente della Reegione Umbria, Stefania Proietti, per pianificare interventi urgenti volti a rafforzare l’apparato medico-sanitario delle carceri. La scelta di Caforio di passare Ferragosto tra le celle di Orvieto rappresenta un segnale forte dell’attenzione costante verso una delle questioni più urgenti del territorio regionale.

“È un buon inizio – ha concluso il garante – ma adesso occorre correre per dare concretezza a questa esigenza indifferibile” riferendosi alla realizzazione di una Rems (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) in Umbria, struttura attualmente mancante nella regione. La sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha già manifestato disponibilità per contribuire alla soluzione del problema.