Due donne, entrambe giovanissime: una 19 e l’altra 20 anni. Non si conoscevano, non si erano mai viste ma a distanza di mesi avrebbero incontrato entrambe lo stesso uomo durante una serata nei locali della movida milanese. E si sarebbero risvegliate dove non ricordavano di essere state, con la memoria annebbiata, vittime di un presunto stupro.
La droga dello stupro a casa
A casa di un uomo di trentacinque anni, senagalese, con un lavoro nel mondo dei locali notturni nella zona della movida, tra Brera e corso Garibaldi, giovedì scorso la polizia ha trovato e sequestrato 300 millilitri di Gbl. Alla porta dell’appartamento del 35enne, a Sesto San Giovanni (Milano), gli agenti del commissariato di Sesto San Giovanni hanno bussato nell’ambito di alcuni accertamenti su delega dalla procura di Monza dopo due denunce per presunta violenza sessuale presentate da due ragazze. Le indagini, su delega della procura, erano iniziate proprio da qui.
Nella casa dell’uomo, nell’hinterland milanese, è stata trovata una bottiglietta con dentro del liquido trasparente. Poteva essere acqua. Ma era droga dello stupro. Nota come Gbl, gamma-butirrolattone, la sostanza psicotropa una volta assunta, spesso senza che nemmeno la vittima se ne accorge perché viene aggiunta a drink o bevande, causa amnesia e ha effetti sedativi.
Due donne denunciano una violenza sessuale
La prima denuncia risale allo scorso inverno. Era gennaio quando una ragazza di vent’anni, ha raccontato di essere stata vittima di violenza sessuale. Avrebbe conosciuto l’uomo in uno dei locali milanesi dove il 35enne lavora – da chiarire se con mansione di pr o di addetto alla sicurezza – e poi si sarebbe risvegliata, con ricordi annebbiati. Stando alla testimonianza, senza accorgersene le avrebbe fatto bere la droga dello stupro. A distanza di mesi poi un’altra denuncia e il presunto autore sarebbe sempre il 35enne.
Questa volta è estate: a giugno, a sei mesi di distanza dall’altro episodio, il copione è lo stesso. L’incontro in un locale – questa volta la presunta vittima sarebbe una collega – poi un sorso d’acqua dove forse sarebbe finita anche la droga dello stupro. Poi, secondo il racconto, la donna si è risvegliata a casa del 35enne ed è riuscita ad allontanarsi.
Arrestato 35enne che lavorava nei locali
L’uomo al momento è in carcere: nei suoi confronti è stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare per detenzione di droga ai fini di spaccio. Deve rispondere anche dell’accusa di duplice violenza sessuale aggravata. A casa del 35enne, insieme a qualche grammo di cocaina, è stata trovata anche la droga dello stupro. Meno di mezzo litro. Una quantità sufficiente a confezionare decine e decine di dosi. Da un litro di sostanza infatti se ne potrebbero ricavare centinaia per 10mila euro di guadagno stimato se la sostanza fosse venduta sul mercato nero.