La fidanzata del ginnasta azzurro vittima di un infortunio grave alle Universiadi: “I suoi idoli sono Hamilton e Alcaraz. Comunica ed è lucidissimo, ora deve trovare autonomia respiratoria poi il prossimo step…”


Davide Romani

Giornalista

20 agosto 2025 (modifica alle 13:17) – MILANO

La palestra li ha fatti conoscere. E due anni fa, tra un esercizio e l’altro, è scoccato l’amore tra Lorenzo Bonicelli e Lisa Rigamonti. Dalla notte tra il 23 e il 24 luglio, la fidanzata del ginnasta azzurro infortunatosi alle Universiadi è diventata il suo angelo custode. Al termine del turno di lavoro all’ospedale di Lecco corre al Niguarda dove il 23enne di Abbadia Lariana è ricoverato dal 7 agosto. Ogni giorno, “senza fare programmi perché dobbiamo imparare a vivere alla giornata”, affrontano i momenti positivi e negativi di un lungo percorso di recupero successivo al trauma distorsivo cervicale con sublussazione della quinta vertebra e un danno neurologico subito in Germania cadendo dagli anelli. 

Lisa, come procede la raccolta fondi

“È iniziata dopo pochi giorni dall’incidente di Lorenzo. E ne occupa la sua società, la Ghislanzoni Gal (società sportiva di Lecco, ndr). Sta andando bene, molte persone hanno aderito dimostrando molto affetto. Ognuno nella vita raccoglie ciò che semina e tutto il buono che Lorenzo ha trasmesso agli altri sta tornando indietro. Io e la famiglia ringraziamo tutti perché in questo momento ogni aiuto è importante”. 

A che punto siamo con il decorso post-operatorio? 

“Al momento Lorenzo è ancora ricoverato in terapia intensiva. Nei prossimi giorni verrà spostato nell’unità spinale del Niguarda, ma ancora non conosciamo i tempi. Viviamo alla giornata. Adesso siamo tutti concentrati sul suo recupero polmonare, dovrà ritrovare un’autonomia respiratoria. Solo a quel punto verrà trasferito per una successiva fase riabilitativa. Soltanto dopo questi step riabilitativi verrà valutato il possibile trasferimento in una diversa struttura”. 

Come trascorre le giornate Lorenzo? 

“Non è mai solo. Io, appena finisco il mio lavoro di infermiera (lavora all’ospedale di Lecco, ndr), vado da lui. Ma c’è sempre anche qualcuno della sua famiglia. Lorenzo comunica, parla ed è lucidissimo”. 

Quanto la sua professione di infermiera la sta aiutando nell’affrontare questa situazione? 

“Credo che Lorenzo, in questo momento, non abbia bisogno di me come infermiera ma come ragazza, come fidanzata. Io sto cercando di stargli vicino il più possibile, dargli tutta la forza che ho. Devo essere brava a tenere separati i due ambiti: quello professionale e quello affettivo”. 

Come vi siete conosciuti? 

“In palestra, tesserati per la stessa società. Il mio attrezzo preferito erano le parallele, ma ho smesso quando ho cominciato a lavorare in ospedale”. 

Era in Germania il giorno dell’incidente? 

“No, ero a casa. Io e i familiari lo abbiamo raggiunto appena abbiamo saputo. Per fortuna le immagini non sono state mandate in onda nello streaming dell’evento. Nemmeno io le ho volute vedere. Purtroppo è successo, un elemento che Lorenzo esegue da anni questa volta non è riuscito. È stato un incidente”. 

Ci racconta il “suo” Bonicelli? 

“È una persona bellissima, amato da tutti. Solare, sorridente, allegro, ti trasmette la sua energia, la sua voglia di fare le cose. Ti trasmette allegria in qualsiasi momento. Un trascinatore. Ora questa forza deve concentrarla tutta su di sé, sul suo recupero”. 

Cosa fate durante le giornate al Niguarda? 

“Di tutto per non pensare all’aspetto clinico. Non possiamo ancora avere risposte certe, quindi cerchiamo di pensare ad altro, per quanto possibile. In questi giorni stiamo guardando i film della Disney, genere che io non avevo mai visto. E poi c’è lo sport, la grande passione di Lorenzo”. 

Qualcosa in particolare? 

“La Formula 1, di cui è grande appassionato, e il tennis. I suoi idoli sono Hamilton e Alcaraz. Ha esultato per il successo di Cincinnati ma non si è divertito per come è stata la finale con il ritiro di Sinner. Per quanto riguarda il calcio è milanista”. 

Igor Cassina lo ha invitato a riprendersi per poi allenarsi insieme… Come ha reagito Lorenzo a questa cosa? 

“Igor ha contattato la famiglia per esprimere vicinanza, questo ci ha colpito molto. Per Lorenzo, Cassina è un modello, al punto che nell’ultimo periodo alla sbarra stava provando il “movimento Cassina”“. 

“Momenti di cedimento ci saranno, ma cerco di essere fortissima per lui. Come me, tutte le persone che sono vicine a Lorenzo. Deve sentire la forza di tutti perché dobbiamo essere noi a risollevarlo quando ha o avrà qualche momento di sconforto. È comunque in un letto di una rianimazione e non è proprio una situazione ideale”. 

Ogni quanto i genitori, la famiglia, lei, avete un riscontro della situazione clinica di Lorenzo? 

“Ogni giorno viene fatto il punto della situazione con i medici. Dal lato puramente intensivo, l’obiettivo è quello di stabilizzare le funzioni vitali: respirazione e alimentazione. E i miglioramenti in questo senso si vedono. Al momento deglutisce in modo autonomo. Per il resto è prematuro sbilanciarsi. Inizierà la fisioterapia motoria quando gli aspetti vitali monitorati in terapia intensiva saranno stabilizzati. Solo allora, nell’unità spinale, affronteremo le altre curve di questo percorso. Solo da quel giorno ci preoccuperemo della riabilitazione fisica”.