Un mercoledì di fine luglio datato 23, il giorno prima delle meritate vacanze. A parlare di pallacanestro, in redazione, con un altro “figlio orange” della nostra amata terra pontina, l’unico a giocare nel massimo campionato. Dalla Smg Latina al Basket Napoli: passo breve, ma deciso per Stefano Saccoccia.
Quali sono le sensazioni in vista della prossima stagione a Napoli?
«Direi ottime. Veniamo da un cambio di staff a livello manageriale, abbiamo un progetto completamente diverso. Ho parlato con il coach e con chi di dovere e tutti nutrono sensazioni positive in vista della prossima stagione».
Cosa significa per un ragazzo come te, cresciuto a Santa Maria Goretti con Marco Botticelli e che poi ha proseguito al Nascosa la trafila con la Smg Latina, essere l’unico giocatore di Latina a giocare in serie A?
«Motivo di grande orgoglio, non posso negarlo. Ho sempre messo tanto impegno in quello che facevo, sin da quando ero piccolo, con i vari Marco Botticelli, Roberto Gallo e tutti gli altri, nessuno escluso, ad iniziare da Mario Provinzano. Adesso posso permettermi di dire che sto per ripartire da Napoli e dal campionato più importante».
La recente mancata convocazione nella Nazionale Under 20, che ha poi vinto l’Europeo, sappiamo che ti ha fatto un po’ male.
«Sì, è vero, ma ci sarà modo e tempo per recuperare. L’importante è non mollare la presa. Non serve piangersi addosso, bensì rialzarsi prontamente e cercare, quotidianamente, di migliorare se stessi, per poi dimostrare a chi dovere che si era sbagliato».
Latina è la tua città, ma Napoli ha rapito il tuo cuore.
«Sono arrivato portandomi dietro dei pregiudizi. C’ho messo pochissimo per capire che è una città fantastica».
Sappiamo che la tua canotta è una delle più vendute a Napoli.
«Non lo so, ma se fosse così, sarebbe bellissimo».
Stefano Saccoccia, ragazzo di Latina che parte dal vivaio della Smg Latina, che ha come procuratore un altro figlio di questa nostra città: Enzo Garsia.
«Figura importantissima. Mi aiuta a capire bene ogni singola cosa e a fare le scelte giuste. Ho un bellissimo rapporto sia con lui, che con le altre persone intorno a lui».
Ti sei posto degli obiettivi per la prossima stagione?
«Quello di avere più minutaggio in campo rispetto al campionato scorso, ma per farlo so già che dovrò lottare, perché non mi sono stati promessi dei minuti sin da subito. Dovrò lottare tutti i giorni contro gente più forte e con più esperienza di me, ma conosco le mie capacità».
Al “Basket in Piazza” che si è appena concluso, hai riabbracciato Maikcol Perez. Che effetto ti fa pensare che fra uno o due anni, potrebbe giocare in Nba?
«Maikcol è un ragazzo che si è sempre impegnato tantissimo. Sta creando i presupposti per qualcosa di molto grande, gli auguro il meglio».
Maikcol ha fatto una promessa alla sua famiglia e ai suoi amici di Latina: quella di esordire presto in Nba. Quella di Stefano Saccoccia?
«Vorrei regalare una baita ai miei genitori, Emanuela e Alessio. Spero davvero di riuscirci quanto prima»