Tyler B. Evans, medico esperto di malattie infettive e salute pubblica e CEO di Wellness Equity Alliance, organizzazione di medici statunitense impegnata contro le disuguaglianze in salute, esprime preoccupazione per il taglio di quasi mezzo miliardo di dollari di finanziamenti per i vaccini a mRNA, deciso dal Dipartimento della salute Usa, nonostante la forte  reazione negativa della comunità medico-scientifica. “Il danno – spiega Evans – non sarà distribuito equamente. Le comunità di colore, le famiglie senza documenti e le popolazioni a basso reddito che già si trovano ad affrontare disinformazione e accesso limitato, ne pagheranno il peso. Rischiamo non solo tassi di vaccinazione più bassi, ma anche un crollo fondamentale della fiducia. E una volta persa la fiducia, ricostruirla richiede decenni”.
I vaccini a mRNA, “considerati ingiustamente un ostacolo politico quando dovrebbero essere riconosciuti come una delle più grandi scoperte della medicina moderna – secondo l’esperto – probabilmente saranno solo il primo bersaglio”. “Quando si semina il dubbio sulla legittimità del consenso scientifico – osserva -, quel dubbio si diffonde. Oggi è il Covid-19, domani è l’Hpv, il vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia, ndr) o quello contro l’influenza. Non stiamo parlando solo di numeri su un foglio di calcolo. Stiamo parlando di epidemie prevenibili, decessi evitabili e crescenti disparità nell’accesso all’assistenza sanitaria”.
L’innovazione non può progredire “in un contesto in cui la scienza è trattata come un’opinione – il monito di Evans -. Se dimostriamo che il processo decisionale basato sull’evidenza può essere messo da parte per convenienza politica, rischiamo di perdere la nostra posizione strategica e morale come leader della sanità pubblica”. E l’aspetto più grave, mette in guardia, non è tanto il rallentamento del progresso, quanto il fatto che “le persone più bisognose verranno lasciate ancora più indietro”.
“L’mRNA – precisa l’esperto – non è limitato a un solo antigene. Possiamo codificare più antigeni o varianti di picco in una singola dose per ampliare la copertura. La piattaforma esiste per muoversi rapidamente, rimanere flessibili e mantenere un vantaggio sull’evoluzione. La vera vulnerabilità – conclude Ecans – non è scientifica. Si verifica quando la disinformazione supera la comunicazione e trasforma un problema risolvibile in una tragedia prevenibile”.