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(Il Sole 24 Ore Radiocor) – I dubbi su un eccessivo entusiasmo che ruota attorno ai vantaggi dell’intelligenza artificiale, accompagnato da segnali di una possibile rotazione degli investitori verso titoli maggiormente favoriti dal taglio dei tassi di interesse, pesano sui titoli tech. Ieri a Wall Street, il gruppo software Palantir è crollato del 9,4% (il peggiore sullo S&P), il colosso dei chip Nvidia ha perso il 3,5% (il peggiore sul Dow), Oracle il 5,8% e il progettista di chip Arm il 5 per cento. Performance che hanno scatenato una reazione a catena in Europa: Stmicroelectronics è debole sul FTSE MIB. Male anche i titoli tedeschi come il produttore di chip Infineon Technologies e il produttore di software Sap , insieme al colosso olandese dei semiconduttori, Asml ad Amsterdam.

A contribuire al calo dei titoli Usa è un rapporto pubblicato alla vigilia dal Mit (Massachusetts Institute of Technology), dal titolo “State of AI in Business 2025”, secondo cui, «il 95% delle aziende non sta ottenendo alcun ritorno» dagli investimenti nell’AI generativa, la tecnologia che ha fatto impennare le azioni statunitensi verso livelli record negli ultimi mesi. In base al report solo il 5% dei progetti pilota di Intelligenza artificiale integrata genera valore, con ritorni milionari, mentre la grande maggioranza resta bloccata ai nastri di partenza, senza effetti sui conti aziendali. Secondo l’Mit, gli strumenti più diffusi come ChatGPT e Copilot hanno superato l’80% di adozione e quasi il 40% di deployment, ma incidono solo sulla produttività individuale, non sul margine operativo. I sistemi personalizzati per le imprese, invece, vengono spesso respinti: il 60% delle aziende li valuta, ma solo il 20% arriva a testarli e appena il 5% li porta in produzione. Le cause principali sono la difficoltà di integrazione nei flussi di lavoro, la mancanza di apprendimento contestuale e l’assenza di adattabilità.

Tornando al calo delle azioni – come osserva il Financial Times – questo arriva pochi giorni dopo che Sam Altman, Ceo di OpenAI, ha segnalato che potrebbe essere in corso la formazione di una bolla dell’AI. «Gli investitori sono troppo entusiasti? Secondo me, sì», ha detto la scorsa settimana Altman, ritenendo che «alcuni investitori perderanno molti soldi». «Ci saranno fasi di entusiasmo irrazionale. Ma nel complesso, il valore per la società sarà enorme».

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