Scontro interno alla maggioranza per la vicenda. Attesa per settembre la nuova lista di componenti del NITAG.

ROMA – La decisione del ministro della Salute, Orazio Schillaci, di revocare le nomine del Nitag – la ommissione nazionale che si occupa di vaccini -, continua a scuotere il governo. Dopo le polemiche scatenate dalla presenza nel comitato di due medici accusati di sostenere posizioni critiche sulle immunizzazioni, il titolare della Salute ha deciso di sciogliere l’organismo.

Una mossa che, invece di ricompattare la maggioranza, ha prodotto nuove fratture e rilanciato lo scontro politico. La premier Giorgia Meloni non ha nascosto la sua irritazione per la gestione della vicenda. Una scelta, quella di Schillaci, che Lega e Fratelli d’Italia hanno contestato, rimarcando la distanza dal ministro tecnico.

Forza Italia, invece, ne ha difeso l’operato, con la vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, che ha parlato di “un atto di responsabilità e tutela verso i cittadini”. Anche il vicepremier Antonio Tajani ha approvato la scelta del ministro, volta a rafforzare l’idea che sulle politiche vaccinali servano certezze, non aperture a posizioni considerate antiscientifiche.

Diversa la linea della Lega, con Matteo Salvini che è stato netto: “Qui non ci sono dei dogmi e da un comitato consultivo di 20 persone azzerare chi non la pensa come il mainstream non mi sembra scientificamente corretto. Detto questo – ha replicato secco -, il ministro ha deciso di testa sua, cioè prima ha nominato la Commissione, poi se l’è auto-azzerata: evidentemente al Ministero c’è qualcosa che non funziona perché o si è distratto prima o si è distratto dopo. Delle due, l’una, visto che le ha firmate lui e le ha rimosse lui”.

A fargli eco è stato Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura ed esponente di Fratelli d’Italia, che ha spiegato: “Gli organismi plurali servono a contenere idee differenti (e) la storia insegna che non sempre il pensiero scientifico dominante è quello giusto”. Pur ammettendo di “non avere le competenze”, Lollobrigida ha contestato con forza la scelta di Schillaci sostenendo che “lasciare spazio a tesi diverse e non soffocarle è la strada maestra”.

Lo scontro interno al centrodestra ha dato fiato alle opposizioni, che non hanno mancato di incalzare il governo. Davide Faraone, vicepresidente di Italia Viva, ha definito quella di Schillaci “una scelta di buon senso e di rispetto per la scienza che Lollobrigida trasforma nell’ennesima crociata da ‘bar sport’. Dal vino miracoloso all’acqua letale, dai pesci al complottismo sanitario: il ministro riesce sempre a regalarci una perla. Peccato che non sia cabaret. È il governo”.

Durissimo anche Angelo Bonelli, deputato di Avs: “Le parole di Salvini contro Schillaci dimostrano come il leader della Lega continui a usare la scienza come terreno di battaglia ideologica, senza alcun rispetto per le competenze e per la salute dei cittadini”. Anche dal Partito Democratico è arrivata una raffica di critiche, così come da Riccardo Magi, segretario di +Europa, che ha bollato le critiche di Salvini e Lollobrigida come un “assalto frontale” e un segnale di “pericolosa ideologia antiscienza”.

A settembre sarà necessario, dunque, procedere con la nomina di un nuovo comitato, ma l’obiettivo dichiarato di Palazzo Chigi è di minimizzare le tensioni e scongiurare l’ipotesi di dimissioni o rimpasti. La premier Meloni, pur contrariata per la gestione di Schillaci, non intende aprire un fronte che rischierebbe di incrinare gli equilibri della maggioranza.