A Perugia e Terni dal 24 ottobre al 30 novembre: grandi autori, editori umbri, focus su bambini e fumetto. Lagioia lancia il festival come laboratorio di pensiero contro la superficialità del presente.
Un festival che diventa specchio del presente
UmbriaLibri non è mai stato solo una rassegna di libri. Ogni edizione ha cercato di raccontare il tempo in cui si svolge, ma quest’anno — dal 24 al 26 ottobre a Perugia e dal 28 al 30 novembre a Terni — l’ambizione cresce. Alla sua trentunesima edizione, il festival diretto per la prima volta da Nicola Lagioia si propone di interrogare il nostro tempo partendo da un titolo che suona come una provocazione: “Stati di natura”.
L’idea, ha spiegato lo stesso Lagioia nella conferenza stampa del 20 agosto 2025 a Perugia, è quella di esplorare le tensioni di un mondo che sembra tornare alle regole brutali della forza: “Il diritto del più forte spacciato per libertà, la violenza per giustizia, l’arbitrio come scelta legittima”. Ma accanto a questo scenario cupo, il tema apre anche a una possibilità di rinascita: “Si può provare a rimettere al centro l’ascolto, la relazione, la cura. Nei rapporti privati e nella vita pubblica. I libri arrivano prima”.
Una dichiarazione che suona come manifesto politico oltre che culturale: in un’epoca in cui la comunicazione è istantanea e spesso superficiale, il libro diventa strumento per rallentare, riflettere, resistere.
Da Bignardi a Mazzucco: il peso degli ospiti
Il cartellone 2025 conferma la centralità di UmbriaLibri nel panorama italiano. A Perugia e Terni arriveranno Daria Bignardi, Domenico Starnone, Melania Mazzucco, Dacia Maraini, Chiara Valerio, Viola Ardone, Giorgio Vallortigara, Paola Caridi e David Szalay. Due le presenze internazionali di rilievo, gli olandesi Jan Brokken e Frank Westerman, voci che portano al festival una prospettiva europea.
Non mancherà un momento dedicato a Goffredo Fofi, critico e intellettuale recentemente scomparso, che ha segnato generazioni di lettori e studiosi. La sua assenza, trasformata in presenza simbolica, diventa parte integrante del programma.
L’Umbria editoriale in mostra
Il festival, però, non vive solo dei nomi già affermati. La mostra-mercato degli editori umbri, circa quaranta sigle indipendenti, rimane una colonna portante della manifestazione. La Rocca Paolina a Perugia e la Bct con la Fondazione Carit a Terni diventeranno librerie diffuse e spazi d’incontro.
Un patrimonio che racconta una regione capace di resistere alle difficoltà del settore editoriale, trovando nella collaborazione con scuole, librerie e biblioteche un modello virtuoso. Non a caso, la Regione ha recentemente avviato un “Patto per la lettura” con l’obiettivo di coinvolgere comunità intere, dalle famiglie agli studenti, fino alle associazioni locali.
La novità: bambini e fumetto al centro
Due elementi spiccano tra le novità 2025. Il primo è il focus sull’editoria per l’infanzia e l’adolescenza, frutto della collaborazione con la Bologna Children’s Book Fair, che apre una finestra su un comparto vitale ma spesso marginalizzato.
Il secondo è l’ingresso del fumetto, che per la prima volta entra ufficialmente nel programma con laboratori e incontri, riconoscendo al graphic novel un ruolo sempre più importante nel panorama culturale. Un passo che avvicina UmbriaLibri a un pubblico giovane e trasversale.
Le istituzioni e il Premio Cesari
Il festival gode del sostegno di Regione Umbria, Fondazione Perugia e Fondazione Carit, con un programma costruito insieme ad università, associazioni, biblioteche e librerie.
L’assessore regionale alla Cultura, Tommaso Bori, ha ribadito che “UmbriaLibri invita a riflettere sulle sfide del presente e sulla possibilità di una rinascita. In un tempo dominato dalla fretta, leggere è un atto controcorrente che rende cittadini più consapevoli e aperti al dialogo”.
Tra gli appuntamenti più attesi c’è il Premio Opera Prima “Severino Cesari”, che a Perugia premierà una nuova voce della narrativa italiana, rafforzando il legame tra UmbriaLibri e il talento emergente.
Un laboratorio di pensiero
Questa edizione si distingue per una doppia ambizione: da un lato mantenere la funzione di vetrina nazionale per editori e scrittori, dall’altro diventare un laboratorio di pensiero critico.
In un’Italia segnata da polarizzazioni politiche e tensioni sociali, la scelta di Lagioia assume un valore simbolico: ripensare gli “stati di natura” significa interrogarsi non solo su come viviamo, ma su come vogliamo vivere. È un messaggio che vale per i lettori, ma anche per chi guida le istituzioni.
Un festival-specchio
UmbriaLibri 2025 si presenta quindi come un festival-specchio: riflette il disordine del presente ma propone libri, lentezza e dialogo come strumenti di resistenza. Tra Perugia e Terni, tra adulti e ragazzi, tra narrativa e fumetto, il festival si candida a diventare un luogo in cui la letteratura non si limita a raccontare il mondo, ma prova a cambiarlo.