di
Mirko Labriola
L’artista: «Inspiegabile, l’algoritmo ai Crociferi di Napoli allora andrebbe letteralmente in tilt»
La censura ai tempi dei social si abbatte per l’ennesima volta sull’arte. A finire sotto la scure dell’ «irragionevole» algoritmo di Meta è Jago, lo scultore di fama internazionale che vanta non solo milioni di follower ma apprezzamenti da ogni angolo del mondo. A «imbarazzare» la società di Mark Zuckerberg è l’ultima opera dell’artista ciociaro, la David, la scultura che per due anni ha accompagnato il giro del mondo dell’Amerigo Vespucci e che il prossimo 3 settembre sarà esposta al teatro antico di Taormina.
E proprio un post per presentare l’evento ha allertato l’algoritmo che più volte in passato ha oscurato contenuti considerati sensibili o espliciti, come il seno scoperto di un’opera d’arte. Tanto è servito per limitare non solo il contenuto del post ma lo stesso account dell’artista, che ora diventa irraggiungibile da chi non è già suo follower.
«Sarà la decima volta che capita una cosa simile – spiega Jago -. Eppure le linee guida parlano chiaro e concedono la pubblicazione di nudi artistici, è una cosa che proprio non riesco a comprendere, visto anche che la decisione finale spetta ad un essere umano, non all’intelligenza artificiale che si limita semplicemente a segnalare contenuti che possono risultare espliciti. Più volte abbiamo scritto alla società senza mai avere alcuna risposta».
In passato innumerevoli volte Facebook o Instagram avevano deciso di oscurare profili o contenuti social di artisti che pubblicavano foto o ritratti considerati espliciti. Era accaduto all’Accademia delle Belle Arti di Parigi ma anche ad alcune opere di Rubens, tra cui il celebre Trittico della Deposizione dalla Croce. L’algoritmo era arrivato a oscurare persino l’immagine della Sirenetta di Copenaghen, simbolo della capitale danese.
Questa volta è toccato a Jago, artista ciociaro divenuto famoso in tutto il mondo non solo per il suo modo di scolpire il marmo ma anche per la condivisione del suo lavoro e delle sue opere attraverso proprio i social network. Da circa due mesi una delle sue sculture più iconiche, Look Down – che rappresenta un neonato rannicchiato a terra – è esposta stabilmente nel cortile d’onore di Montecitorio. L’ennesimo riconoscimento a un artista capace di raccogliere non solo milioni di consensi online ma riconoscimenti ovunque, da New York agli Emirati Arabi. Dal 2023, inoltre, ha inaugurato il proprio museo tra i vicoli del rione Sanità di Napoli, all’interno della chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi dove, evidentemente, l’algoritmo di Meta andrebbe completamente in cortocircuito.
Vai a tutte le notizie di Napoli
Iscriviti alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno Campania
20 agosto 2025 ( modifica il 20 agosto 2025 | 19:44)
© RIPRODUZIONE RISERVATA