Guardando i vari filmati pubblicati su Youtube, sul canale “Perspective”, sito dove si parla di arte e attribuzioni di dipinti, ultimamente è stato pubblicato un filmato intitolato “Chi ha dipinto il medico? Risolto il mistero artistico di Tatton Park, vecchio di 400 anni”. Si riferisce a una recente trasmissione della BBC “Britain’s Lost Masterpieces” in cui il conduttore, il Dott. Bendor Grosvenor, studioso ed esperto d’arte, sfogliando l’enorme database di ARTUK in cui sono elencati più di 200.000 opere d’arte delle collezioni inglesi, soprattutto quelle non esposte nelle gallerie ma conservate nei depositi, cerca quei dipinti con attribuzioni dubbiose o fumose e inizia a studiarle e a tracciarne la storia.

In una trasmissione del 2021 il Dott. Bendor si è imbattuto in una tavola esposta su una porta di Tatton Park, una proprietà del National Trust nel Cheshire che rappresenta il ritratto di un medico barbuto attribuito dubitativamente al Parmigianino.

Dopo un sommario studio in sede, fu autorizzato a portarla a Londra per un restauro che non fece altro che confermare la sua notevole qualità artistica.

Iniziò quindi a cercare l’attribuzione; scartò subito il Parmigianino in quanto non corrispondeva alle figure slanciate dipinte da questo pittore. Si indirizzò ai contemporanei manieristi: Giulio Romano (scartato subito), il Bronzino (anche questo immediatamente scartato) per giungere poi a Francesco Salviati. Pittore nato a Firenze nel 1510 e morto a Roma nel 1563, specializzato soprattutto in affresco ma anche in ritratti di personaggi racchiusi in una specie di nicchia quadrata come la tavola di Tatton Park. Il personaggio indossa un farsetto nero, calze nere imbottite, una cintura con fibbia in argento fusa a rilievo con mascherone e un anello d’oro con gemma verde all’indice della mano sinistra. E’ seduto e girato verso sinistra, guardando direttamente l’osservatore, la mano sinistra poggia sulle ginocchia, il gomito sinistro è inclinato in avanti, mentre l’avambraccio destro poggia su un libro aperto posto su un tavolo coperto da un tappeto ottomano.

La pagina sinistra del libro mostra un disegno anatomico, mentre la pagina destra riporta un’iscrizione manoscritta. Dopo aver consultato esperti di studi sull’anatomia del corpo umano, tutti hanno individuato nel personaggio rappresentato, il cremonese Realdo Colombo; la nostra città quindi è venuta alla ribalta anche in questa trasmissione d’arte.

Realdo Matteo Colombo fu uno dei primi scienziati europei a descrivere la circolazione polmonare, ovvero il movimento del sngue tra cuore e polmoni. Nato a Cremona nel 1515, Colombo fu apprendista chirurgo prima di studiare medicina e anatomia all’Università di Padova nel 1540. Nel 1546 divenne il primo professore di anatomia all’Università di Pisa e in seguito si trasferì a Roma dove insegnò alla Sapienza e fu anche chirurgo di Papa Giulio III e medico di Michelangelo. Il suo trattato, De re anatomica (Sull’anatomia) fu pubblicato nel 1559 e conteneva osservazioni originali sui suoi esperimenti di vivisezione e dissezione umana. Colombo fece diversi importanti progressi nella comprensione del circuito polmonare, del sistema fonatorio (della voce) e dell’apparato riproduttivo femminile.