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È tornato a casa, in quella Militello Val di Catania da cui non era mai andato via. È tornato per l’ultimo saluto, ancora a una volta accolto da una folla di persone, si stima quasi cinquemila: concittadini, ammiratori, gente che gli voleva bene.
Pippo Baudo, il re della Tivù, il simbolo nazionalpopolare di quello che siamo stati e di quello che siamo, ha voluto che il suo funerale si tenesse nel santuario di Santa Maria della Scala, nel cuore del paese in cui è nato e che ha tenuto sempre nel suo cuore: un modo per rimarcare la sua grande religiosità e lo spirito di devozione per la Madonna.
Funerale Pippo Baudo: l’ultimo saluto a Militello
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Qui sono venuti i cittadini e qui sono venuti i rappresentanti delle istituzioni per un saluto e un omaggio a questo siciliano che ha saputo interpretare l’Italia e gli italiani, che ha portato la sicilianità nel mondo: il presidente del Senato Ignazio La Russa, il ministro delle Imprese Adolfo Urso, il sottosegretario di Stato al ministero della cultura Gianmarco Mazzi, il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, quello dell’Assemblea regionale siciliana Gaetano Galvagno e poi gli artisti (Al Bano, Alberto Matano, Lorella Cuccarini), il regista Michele Guardì e ovviamente il sindaco di Militello e amico di Pippo Giovanni Burtone insieme ad altri colleghi del territorio (una dozzina tra cui il sindaco di Catania Enzo Trantino).
«Lui voleva questo – dice Gigi D’Alessio, prima di entrare in chiesa -: aveva espresso il desiderio di ritornare dove era nato e quindi la gente è qui per omaggiarlo. Ma soprattutto è la festa di Pippo oggi. Vediamola così».
In chiesa i figli Tiziana e Alessandro arrivato dall’Australia, Dina Minna «l’angelo custode di Pippo»: «E’ stato incredibile, un affetto incredibile, in autostrada la gente ci superava e gli mandava i baci, una cosa che noi non ci aspettavamo – racconta la donna che è stata al fianco del conduttore per 36 anni – . Il momento più emozionante è stata la traghettata, l’ultima traghettata verso la sua Sicilia. Ieri sera ho incontrato persone che venivano dalla Svizzera. Tutti gli hanno rivolto grande affetto».