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Daniele Sparisci, inviato a Spa

In Belgio Lewis rivela gli incontri con i vertici e i documenti che ha preparato per migliorare: «Sono qui per vincere, tante cose da rivedere se Fernando e Sebastian non ci sono riuscit». Leclerc: «Anche io mando pareri, è normale»

Pioggia e poi sole in Belgio, le previsioni dicono che sarà un fine settimana bagnato.  Non  l’ideale per battezzare la nuova sospensione posteriore della Ferrari che dovrebbe risolvere i problemi di altezza da terra. Una componente che ha richiesto mesi di lavoro in fabbrica prima di essere introdotta: l’obiettivo è sbloccare la casella zero alla voce vittorie, concludere la stagione al rialzo dopo una prima parte deludente. 

I meeting a Maranello con i vertici

Sulle aspettative i piloti volano basso, è inevitabile dopo essersi scottati tante volte in questa stagione, i 200 km di filming day effettuati al Mugello la scorsa settimana non possono essere sufficienti per valutare. E nemmeno una gara, ne serviranno di più. Questa la previsione di Hamilton per cui la «la monoposto sembrava quella di prima. Ma è importante vedere una spinta in fabbrica per produrre pezzi nuovi, perché finora rispetto ad altri concorrenti non abbiamo tenuto lo stesso ritmo sugli aggiornamenti». Lewis è un pungolo continuo nei confronti della squadra, lo è ormai da un po’, a Silverstone aveva detto di volere una Ferrari 2026 «con il suo dna». Qui a Spa racconta i movimenti dietro le quinte per spronare la Scuderia: «Sono stato a Maranello, oltre a preparare la gara ho partecipato a diversi meeting con John Ekann, Benedetto Vigna e Fred Vasseur. Mi sono confrontato con i responsabili dei vari reparti, con il direttore tecnico Loic Serra, abbiamo parlato anche del motore del prossimo anno, delle sospensioni anteriori e posteriori, delle cose che voglio e dei problemi che ho avuto con questa macchina». 



















































I dossier di Lewis

Ma Hamilton non si limita a partecipare, vuole incidere nel cambiamento in maniera profonda. Parla con la libertà assoluta di chi ha vinto sette Mondiali, ad altri piloti non sarebbe mai concessa. È frustrato dalla mancanza di risultati, finora non è mai salito sul podio ed è quasi sempre dietro a Leclerc.  Ha preparato diversi dossier e li ha inviati ai vertici, ai capi reparto, contengono la sua visione di Ferrari: «Dopo le prime gare ho compilato un documento dettagliato. Durante questa sosta ne ho fatti altri due. In alcuni parlo di modifiche strutturali che dobbiamo affrontare come squadra per migliorare, e di tutte le aree in cui bisogna crescere. In un altro file invece dei problemi dell’attuale monoposto e delle cose da sistemare su quella del 2026 che ho provato al simulatore. Stiamo spingendo molto forte». Il baronetto cerca sempre di più di ritagliarsi un ruolo da leader: «Il mio compito è stimolare ogni area, ogni membro del team. L’organizzazione è enorme, dentro molte parti si muovono ma non tutte funzionano a pieno regime». 

Metodi da cambiare

Un discorso dai toni forti, Lewis dà la sua versione sul perché la Ferrari non vinca da molto tempo (ultimo titolo nel 2008, costruttori): «Credo che la squadra non abbia avuto il successo che meriti. Negli ultimi 20 anni ha avuto campioni straordinari come Alonso e Vettel. Ma né Fernando né Sebastian hanno vinto con la Ferrari, e mi rifiuto di pensare che possa succedere anche a me. Se ogni volta prendi la la stessa strada arriverai sempre nello stesso punto. Per questo stimolo al cambiamento, cerco di trovare alleati all’interno della Scuderia, vedo una grande risposta ma c’è ancora tanto da fare. Sono qui per vincere e non ho tanto tempo a disposizione». 

Leclerc: «Lui ha le sue idee e io le mie, ne parliamo»

Sui documenti di Hamilton, Leclerc minimizza moltissimo: «Stiamo spingendo entrambi per far migliorare la squadra: lui prepara i suoi punti e io i miei, poi li affrontiamo. Anche io partecipo agli stessi meeting. Lewis offre un punto di vista diverso avendo lavorato in Mercedes a lungo, ma non è così differente da quello che ho sperimentato con altri compagni di squadra. Siamo tutti qui per far progredire la squadra, tutti elaboriamo documenti con consigli e pareri. La differenza è nell’incredibile carriera di Lewis, non credo che nel resto ci sia niente di rivoluzionario».  

24 luglio 2025 ( modifica il 24 luglio 2025 | 17:52)