(di Francesco Betrò)
“Da bambina guardavo Sailor Moon e
sognavo con i cartoni animati giapponesi. Non avrei mai
immaginato che un giorno sarei venuta qui a cantare”. Con queste
parole Elisa Toffoli, per tutti semplicemente Elisa, racconta
l’emozione del suo primo arrivo in Giappone, dove stasera salirà
sul palco dell’Arena Matsuri di Expo 2025 Osaka in un concerto
che fa parte dell’Italy Pop-Music Fest, rassegna organizzata dal
Padiglione Italia.

   
Per la cantautrice friulana, tra le voci più amate e
riconoscibili della musica italiana, il legame con il Giappone
però c’è sempre stato: “Gli anime hanno influenzato
profondamente la mia generazione, erano i primi slow motion, le
prime immagini sospese che ci hanno insegnato a immaginare
diversamente il tempo”. “Poi sono arrivati Haruki Murakami,
Ryuichi Sakamoto, la moda di Kenzo e Yohji Yamamoto – ha
aggiunto la cantante -, tutto questo ha nutrito la mia
creatività, essere qui significa dire grazie a un Paese che mi
ha dato tanto”.

   
Ragionando sul tema dell’Expo, ‘Designing Future Society for
Our Lives’, Elisa ha voluto guardare oltre la musica: “Per
costruire il futuro serve pace, è l’unica base solida”, ha
sottolineato l’artista, “solo in condizioni di pace l’umanità
può davvero prosperare, sviluppare idee migliori e crescere
insieme”. Il concerto all’esposizione universale non è solo una
prima assoluta sul suolo giapponese, ma anche un momento di
dialogo con un pubblico che in gran parte non conosce la sua
lingua. Ma questo non la preoccupa: “La musica abbatte i
confini. Le parole contano, ma fino a un certo punto, spero che
la mia musica possa arriva al cuore”.

   
La carriera della cantante friulana è iniziata con l’album
‘Pipes & Flowers’, ha attraversato quasi tre decenni ed è
approdata per la prima sul palco di San Siro quest’anno. Elisa
ha riempito lo stadio per un concerto-maratona di tre ore: “Ho
avuto tanto rispetto di quel palco, forse la mia generazione
viene da una realtà in cui quei palchi lì e quei tour lì negli
stadi li facevano veramente in pochi”, ha spiegato l’artista.

   
Quelli “erano tour autentici”, ha sottolineato, “non voglio dire
che oggi non lo siano ma voglio dire che erano tour fatti di un
consenso a 360 gradi, era musica che era entrata nella cultura
popolare, quando arrivavi a quella cosa lì allora era di tutti
ed eri di tutti”. La lunga attesa, insomma, “ne è valsa la pena,
avevamo più canzoni: ci vuole tempo per fare le hit”, sorride.

   
Dopo l’album ‘Ritorno al futuro’ del 2022, Elisa sta
lavorando a nuovi progetti che, dice, “potrebbero vedere la luce
nel 2026”. Nel Paese del Sol Levante ci sarà anche Achille
Lauro, anche lui protagonista dell’Italy Pop-Music Fest: “Con
lui abbiamo scherzato sulla possibilità di registrare qualcosa
insieme a Tokyo, sarebbe un souvenir indimenticabile”.

   

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