Con un lungo post Roberta Rei de “Le Iene” parla della perdita del bambino che portava in grembo: “È stato il periodo più difficile di sempre” scrive. Una gravidanza arrivata all’improvviso, e che aveva portato una gioia immensa nella sua vita. Al quarto mese, però, la brutta notizia, “il dolore più grande“, acuito anche da un dettaglio che fa davvero male: “Ho visto quello schermo, quell’immagine distesa, come dormiente, non la toglierò più dalla testa. Non avrei dovuto guardare, non avrebbero dovuto farmi guardare”.

Ad aggiungere altro dolore anche l’aver assistito a certe scene: “L’attesa di ore in ospedale perché ‘signora ci sono tante donne che stanno partorendo, il medico poi arriverà’. Io ho visto i loro volti felici, ho sentito i pianti di quelle creature che venivano al mondo. Erano dei coltelli che si infilavano nello stomaco. Era necessario? Me lo sono chiesta dopo tornando lucida. No. E non deve esserlo per nessuna donna che va incontro a un aborto. Che lo abbia scelto o meno”.

Quindi si rivolge a chi, come lei, ha attraversato o sta attraversando la medesima prova: “Se c’è una cosa che posso dire alle donne a cui succede e che custodiscono in silenzio questo dolore è che dovete abbracciarvi. E dovete chiedere aiuto. Io non ci sono riuscita subito. Se non ci riuscite da sole chiedete aiuto”. “Oggi sarebbero stati 7 mesi” prosegue nel suo post scritto nel giorno in cui compie 40 anni. Un traguardo a cui, con dolore, arriva anche a nuove consapevolezze: “Si può essere fragili, non c’è da nasconderlo, anche questo ho imparato”.