In Lombardia arriva l’ostetrica a domicilio. Il progetto prevede la presenza di un’ostetrica a casa delle donne nei primi giorni dopo la nascita, ed è stato deliberato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore al welfare Guido Bertolaso, secondo cui “la visita a domicilio dell’ostetrica è un gesto di attenzione e vicinanza che aiuta la mamma, il bambino e tutta la famiglia a vivere in modo più sereno i primi giorni insieme”. 

Un servizio che, per l’assessore, sarà importante soprattutto nelle zone montane e in quelle periferiche, ma anche in città, in modo particolare per “intercettare eventuali situazioni di difficoltà personale e sociale”. La fase pilota durerà 12 mesi e un finanziamento complessivo di 500mila euro.

Aiutare la neo mamma

L’iniziativa nasce per accompagnare le famiglie in una fase delicata come il rientro a casa con il neonato, garantendo non solo assistenza sanitaria, ma anche supporto emotivo e pratico. L’ostetrica potrà sostenere la neo mamma stessa nella gestione della sua salute, nell’accudimento del suo neonato ad esempio nella gestione dell’allattamento, ma soprattutto intercettare tempestivamente eventuali difficoltà fisiche, psicologiche o sociali attivando gli specialisti competenti e favorire così una genitorialità serena. 

La sperimentazione rientra nel più ampio impegno di Regione Lombardia per contrastare il cosiddetto ‘inverno demografico’, il calo delle nascite che riguarda tutta l’Italia. E segue misure specifiche finalizzate a sostenere la genitorialità, il potenziamento dei consultori familiari, i bonus per la natalità e gli investimenti nel percorso nascita. 

Valutare il contesto e gli stili di vita

Il progetto permette anche di valutare il contesto quotidiano in cui vive la famiglia, se ci sono fattori che possono influenzare la salute come la sicurezza, l’igiene, gli stili di vita ambientali e se è presente un supporto familiare. 

“Portare l’assistenza ostetrica a domicilio significa abbattere distanze e barriere, garantendo equità di accesso alle cure e un supporto tempestivo anche nelle zone montane e periferiche. L’iniziativa inoltre ha una forte valenza sociale, non si limita al controllo clinico, ma offre un sostegno completo alle famiglie, soprattutto nei casi di maggiore fragilità”, si legge in una nota di Regione Lombardia.