Il tallone da killer, di Alessandro Robecchi – Sellerio editore – 2025 – pp. 340, euro 16,00.
Recensione di Adriana Spera
Alessandro Robecchi con questo suo ultimo libro abbandona i suoi consueti personaggi, capeggiati da Carlo Monterossi, e lo stile del classico giallo che, passo passo, ci conduce alla scoperta del colpevole.
Con Il tallone da killer, infatti, abbiamo a che fare con una black comedy dai toni tragicomici, un po’ surreali, ma non troppo, ove si pensi che, tutto sommato, riflette quel che è divenuta la città di Milano negli ultimi anni.
La “capitale morale”, come stiamo apprendendo dai giornali di questi giorni, non appare certo un esempio di trasparenza e correttezza, forse, addirittura, è andata ben oltre la “Milano da bere” di craxiana memoria. Speriamo, comunque, che sia la magistratura ancora una volta a far luce.
Una cosa appare certa: nella città meneghina è confluito un fiume di denaro – e altro ne arriverà con le agevolazioni fiscali riservate ai ricconi di tutto il mondo, che dovessero decidere di trasferirvi la propria residenza – non tutto di chiara provenienza.
Risultato, quella che era la città delle opportunità e della solidarietà non lo è più per i poveri e per il ceto medio; non è più neppure la città dei milanesi visto che, negli ultimi anni, in 400mila si sono dovuti trasferire nell’hinterland perché l’accesso alla casa è diventato economicamente insostenibile.
I nostri protagonisti, Il Biondo e Quello con la cravatta, hanno messo su una piccola agenzia che esegue omicidi su commissione e, al di fuori della loro attività, conducono una tranquilla vita piccolo borghese. Quello con la cravatta ha una famiglia che ignora i reali scopi della sua attività imprenditoriale.
Se fino a quel momento i due erano stati al servizio di una clientela del ceto medio, che chiede loro di uccidere per piccole questioni familiari di tradimenti o di eredità, quando si presenta Serena Bertamè – l’amante di un famoso manager, Andrea De Carli, Ceo di un importante fondo di investimento (le cui risorse, come emergerà, sono di provenienza perlopiù illecita) – offrendo un lauto compenso in cambio dell’uccisione dell’uomo, i due sognano di fare un salto di qualità.
Si scatenerà una serie di eventi tragicomici che vi appassioneranno e allo stesso tempo avrete di fronte una fotografia della città reale che si cela dietro tanto glamour, delle reali basi economiche di un successo malato e iniquo, delle mani delle mafie sulla “Capitale morale” d’Italia, una storia che meriterebbe di essere trasposta in un film.
Tra una risata e l’altra, c’è di che riflettere.
Adriana Spera
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