di
Rinaldo Frignani

Le indagini della polizia postale dopo il caso De Martino-Tronelli. Spesso le vittime non si accorgono nemmeno che i video degli impianti antifurto sono stati rubati e divulgati in Rete. I siti porno e quelli per informare i ladri

Un gigantesco «Grande Fratello» clandestino spia i romani tutti i giorni. E soprattutto le notti. Non quello delle telecamere di vigilanza in mezzo alla strada ma, per quello che può sembrare un assurdo autogol, dei dispositivi casalinghi per prevenire i furti in abitazione, sempre più numerosi perché venduti a basso costo dappertutto e non solo nei negozi specializzati(anche a meno di 20 euro), con gravi rischi tuttavia per la cybersicurezza. Il caso del conduttore tv Stefano De Martino e della sua compagna Caroline Tronelli, ripresi a inizio agosto in camera da letto dall’impianto di videosorveglianza nell’appartamento della famiglia della 22enne a Roma nord, con le immagini finite poi in Rete e viste da migliaia di utenti, non è certo isolato. Un fenomeno in costante crescita – legata all’immenso numero di dispositivi venduti nella Capitale – ma ancora nascosto, con un sommerso che gli investigatori della polizia postale considerano consistente e preoccupante, rispetto alle poche decine di denunce presentate dall’inizio dell’anno. 

A Roma attenzione alta: più telecamere e più attacchi

Alcune indagini hanno già portato alla luce un giro di frame ripresi di nascosto in abitazioni e spogliatoi di palestre e centri sportivi, studi medici e bagni pubblici. C’è chi per vergogna non segnala di essere rimasto vittima di hacker entrati in possesso di video privati registrati dalle telecamere di casa, ma più spesso c’è chi non si è ancora reso conto di essere finito su qualche sito online, a luci rosse e non, anche sul dark web, dove files di questo genere insieme con le informazioni personali e i dati dei telefonini delle vittime possono valere da centinaia a migliaia di euro. L’attenzione della Postale è alta, l’allarme è su tutta Roma e provincia, così come nelle altre città italiane, perché gli accessi abusivi ai sistemi informatici con la violazione di impianti installati a domicilio sono all’ordine del giorno. Seguono due canali principali: la pubblicazione su siti a sfondo pornografico, in qualche caso anche con un ricatto (e in questo caso diventa revenge porn) e l’intrusione nella rete di telecamere sfruttando invece le vulnerabilità del sistema acceso 24 ore su 24 – le password non sicure, perfino il collegamento wi-fi non protetto – per carpire informazioni preziose sulla vita degli inquilini. Non solo le loro abitudini, ma anche la formazione del nucleo familiare, la presenza in casa di soggetti deboli, come di oggetti di valore, casseforti e altro. 



















































Senza denuncia impossibile bloccare la divulgazione dei video

Dettagli importanti passati a chi vuole commettere reati, come furti, rapine, truffe, che viaggiano sul web, spesso il dark web ancora una volta. Non solo. In certi casi per chi indaga anche su piattaforme come Telegram e Vk, il Facebook russo: le vittime non lo sanno perché nessuno glielo dice. Perché non sono famose, come De Martino appunto, che ha scoperto tutto grazie a chi gli ha segnalato la presenza del video incriminato su due piattaforme a luci rosse  ora al centro delle indagini della Postale coordinata dalla Procura di Tempio Pausania, in Sardegna, visto che la prima denuncia è stata presentata a Porto Cervo. Impossibile comunque, in tutti i casi, dopo la prima pubblicazione bloccare i contenuti riservati, anche rimuovendo il file iniziale, viste le tante board che si trovano sul dark web dove i video privati in questo caso dei romani continuano a girare. Ecco perché l’unica via è quella della denuncia immediata, anche attraverso il commissariato online, per consentire alla polizia di procedere con l’oscuramento del sito.


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22 agosto 2025