Da oltre 65 anni a saltare sopra la rete per impattare un pallone da volley. La Smeralda Ossi prosegue una tradizione pallavolistica nata negli anni 60 con alcune ragazze che gravitavano intorno alla chiesa e che da decenni ormai è affiliata alla Fipa regionale. “Siamo al sesto anno di fila in B2- spiega il suo presidente, Angelo Cau- nella serie nazionale femminile”. Un’impresa titanica, considerato che Ossi ha appena 5500 abitanti e che, di fatto, va annoverata “come una piccola realtà di provincia”.
La storia
“Ma con molti sacrifici e senza strafare dal punto di vista economico, stiamo riuscendo a mantenere la posizione”. Con budget annuali che viaggiano dai 130 ai 150mila euro ogni anno, in parte coperti dai contributi statali, e per il resto da sponsor. Le spese sono parecchie, anche perché la squadra è formata in larga parte da ragazze provenienti dalla penisola e oltre. “L’anno scorso erano sette, nel prossimo campionato saranno tre. Abbiamo deciso di puntare sulle atlete sarde”. Un serbatoio certo non colmo visto che il settore giovanile sta perdendo colpi in tutta l’isola.
“Ho iniziato a fare il presidente per caso. Prima accompagnavo le mie figlie a giocare, poi sono diventato dirigente e, dall’oggi al domani, ero alla guida”. Che mantiene dal 2003-2004 con una dedizione totale, per quanto pervasa da dubbi: “Qualche volta penso: il prossimo anno me ne vado, ma poi resisto. Ho paura che la Smeralda scompaia”. Un team motivo di orgoglio per il paese, la cui fama ha varcato il mare. “Capita di andare fuori e quando dico che sono di Ossi- sottolinea Cau- la prima cosa che sento è: Ah, dove gioca la Smeralda!”.
Una squadra unita
L’impegno costante delle ragazze per tenere il rango raggiunto è un’altra grande soddisfazione che si ripete anno dopo anno, nonostante il confronto talvolta impari. “La scorsa stagione eravamo nel girone lombardo, una regione dove si trovano giocatrici dietro l’angolo. A dispetto delle difficoltà abbiamo disputato un girone soddisfacente”. Un torneo in cui si scende in campo per 28 volte, contro 14 squadre, tra trasferte e partite in casa nel Palazzetto di Ossi da 100 posti a sedere. “Ci seguono in tanti. L’unico neo è che si gioca alle 14, orario in cui in Sardegna, o perlomeno nei paesi, si mangia”. Oltre ai risultati sportivi, il presidente racconta la sua felicità quando può accompagnare l’amico in carrozzina a vedere i match: “Lo porto in palestra e spero che un giorno riusciremo a fare una squadra con persone diversamente abili”.
Angelo, o Angelino, come lo chiamano tutti, aveva anche un altro progetto, purtroppo non andato in porto. “L’idea era fare un consorzio di società di volley, anche di Sassari. Ne avevo parlato con Giampaolo Galleri della Silvio Pellico ma lui, purtroppo, è venuto a mancare”. Una unione di forze per tentare la scalata verso categorie superiori e rafforzare gli organici che, chissà, potrebbe avverarsi più avanti. Intanto si continua a militare in B2, guidati dal tandem formato dal coach Alberto Baldereschi e dal suo vice Luca Saba, un sodalizio sportivo arrivato all’ottavo anno. “Siamo in simbiosi- afferma l’allenatore- lui è stato mio allievo, poi ha cominciato a formarsi ottenendo molte competenze. Si occupa della preparazione fisica con esercizi che ho visto fare anche alla nazionale under 18”.
Le nuove ambizioni
Baldereschi, sassarese e istruttore di educazione fisica, guida squadre di volley da 45 anni dopo un passato da cestista. “Sono fautore del pragmatismo. Servono ragazze compatibili con il progetto a cui dare lo spazio giusto e l’impostazione giusta”. Fare fuoco con la legna che si ha e fare in modo, aggiunge, “che si trovino a loro agio e che non ci siano conflitti”. A tenere unito lo spogliatoio c’è la veterana e capitana Sofia Devetag, schiacciatrice classe 1993, bolognese, che fa parte dell’ensemble La Smeralda dal 2021. “Ha il suo ruolo fondamentale nella gestione del gruppo”, conferma il coach. Il quale fonda il suo pensiero anche sul maestro dei maestri: Jorge Velasco. Il tecnico argentino, dal palmarès sconfinato, tra ori alle Olimpiadi, ai Mondiali e agli Europei, rappresenta un riferimento inevitabile per chi vive questo sport. “Ha dato un’impronta al volley nazionale e internazionale, ed è lui il padre del pragmatismo”.
Ma quali sono i traguardi quest’anno? “Giocheremo nel girone laziale, più abbordabile, rispetto a quello lombardo. Possiamo disputare un campionato di metà classifica minimo, altrimenti ce la giocheremo”. Il torneo inizia a ottobre e si lavora per completare la squadra, cercando innesti che potrebbero fare la differenza. E così Baldereschi rinnova ancora una volta la scommessa con “la piccola realtà di paese” motivato da una ragione che è rimasta indissolubile in questi anni: “La Smeralda Ossi ha ambizioni sportive genuine”.