Dalla premier Giorgia Meloni al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Tutto il mondo della politica, a livello nazionale e locale, ha detto la sua dopo lo sgombero del Leoncavallo, storico centro sociale di Milano. E sul caso ha voluto dire la sua anche il rapper milanese Fedez

“L’involucro splendente di una città che è stata svuotata di tutto. Anche della sua stessa identità”, le parole di Fedez a corredo di una fotografia condivisa su Instagram, dov’è seguito da 13,5 milioni di follower. 

Instagram Story Fedez-3

Come si è arrivati allo sgombero del Leoncavallo

Il centro sociale è abusivo 1994 e a novembre scorso la Corte d’Appello di Milano ha condannato il Viminale al pagamento di tre milioni di euro alla famiglia Cabassi, proprietaria dell’area dove si trova il Leoncavallo ormai da anni, per il mancato sgombero. Lo Stato a sua volta è andato a battere cassa agli attivisti del centro sociale, e nella fattispecie a Marina Boer, presidente dell’Associazione mamme antifasciste del Leoncavallo. E così nei giorni scorsi gli attivisti dietro al “Leonka”, come viene chiamato, avevano lanciato una raccolta fondi per raccogliere l’ingente somma. 

Il 15 luglio lo sgombero della struttura era stato rinviato per la 133esima volta. Il 9 settembre era attesa la prossima visita dell’ufficiale giudiziario, che ogni due mesi dà appuntamento ai vertici del centro sociale, ma “la visita” è stata anticipata dal blitz di polizia e carabinieri che hanno sgomberato tutto.