La maggior parte delle persone ha sentito parlare dell’efficacia dell’iperico e degli Omega-3 contro la depressione, esistono però, molti altri prodotti erboristici da banco e integratori ancora poco noti. Una nuova ricerca – che fa parte di una serie di studi più ampia, che prende in esame anche formule per l’ansia e l’insonnia – ha esaminato gli studi clinici su questi prodotti e ha scoperto che 64 diversi farmaci da banco (OTC) sono stati valutati per la depressione, ma ognuno ha mostrato un diverso livello di efficacia.
Perché approfondire questo argomento?
La depressione è sempre più comune, al punto che a volte viene descritta come un’epidemia. In Italia, è uno dei disturbi mentali più diffusi, con il 7% circa della popolazione che dichiara di avere sofferto di disturbi ansioso-espressivi nell’ultimo anno. Per porvi rimedio, spesso si provano molte cose come antidepressivi, sedute dallo psicologo, meditazione, attività fisica o terapia del dialogo (un approccio che pone enfasi sulla comunicazione e interazione verbale con il terapeuta), anche se il trattamento più comune restano i farmaci da banco, ampiamente disponibili e accessibili nelle farmacie e parafarmacie, nelle erboristerie, nei negozi di alimenti naturali e online. Quali prodotti però sono efficaci e sicuri? La risposta arriva da questa ricerca.
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Cosa è stato scoperto
Il team di ricercatori ha esaminato 23.933 studi e 1.367 articoli. Complessivamente, ha trovato 209 studi clinici che hanno valutato 64 prodotti da banco per la depressione, assunti per più di una settimana. Per valutarne l’efficacia e la sicurezza si sono concentrati sugli studi clinici condotti su adulti di età compresa tra 18 e 60 anni con sintomi o diagnosi di depressione.
Ecco i prodotti esaminati: cosa è stato scoperto
I risultati degli studi sono stati raggruppati in tre categorie: prodotti con prove sostanziali (più di 10 studi), con prove emergenti (tra due e nove studi) e solo studi singoli. I prodotti con prove sostanziali sono quelli ben noti, come gli Omega-3 (39 studi), l’iperico chimato anche erba di San Giovanni (38), i probiotici (18) e la vitamina D (14), nonché lo zafferano (18), importante in Medio Oriente e in alcune parti dell’Asia.
Gli studi sugli Omega-3 che hanno riscontrato effetti sulla depressione sono inferiori rispetto a quelli che non hanno riscontrato alcun effetto rispetto al placebo. L’iperico e lo zafferano, invece, hanno mostrato effetti più frequenti rispetto al placebo e risultati simili agli antidepressivi con prescrizione medica. I probiotici e la vitamina D, hanno avuto maggiori probabilità di ridurre i sintomi depressivi rispetto al placebo.
Tra i 18 prodotti con evidenze emergenti, acido folico, lavanda, zinco, triptofano, rodiola e melissa sono risultati i più promettenti. Anche l’arancia amara, la lavanda persiana e la camomilla hanno mostrato effetti positivi in due studi ciascuno. Alcuni prodotti che stanno guadagnando popolarità, come melatonina, magnesio e curcumina, hanno mostrato effetti contrastanti sulla depressione in diversi studi, così come cannella, echium, vitamina C e una combinazione di vitamina D e calcio.
I prebiotici, fibre che supportano i batteri buoni (probiotici) nel nostro intestino, e un integratore chiamato SAMe non sembravano essere migliori del placebo. Per 41 prodotti era disponibile un solo studio, quindi non è possibile avere prove conclusive della loro effettiva validità.
Sicurezza in primo piano
La buona notizia è che sono emersi pochissimi problemi di sicurezza per tutti i prodotti, sia che siano stati assunti da soli sia in combinazione con antidepressivi. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un medico per verificare se un prodotto possa interagire con altri farmaci che si stanno assumendo. Inoltre, negli studi clinici esaminati, solo 145 (69%) riportavano in modo completo eventuali effetti collaterali dei prodotti.
Raccomandazioni per il futuro
Sebbene 89 studi abbiano testato i prodotti in combinazione con antidepressivi, pochi hanno valutato se l’assunzione di prodotti da banco durante, ad esempio, la terapia del dialogo abbia un effetto aggiuntivo. C’è stato anche un solo studio che ha valutato se l’assunzione di un prodotto da banco (acido folico) abbia fatto risparmiare denaro al servizio sanitario – non è stato più efficace del placebo e non ha portato a un risparmio – ma, in futuro, approfondire la validità degli OTC sarebbe sicuramente utile.
Sono disponibili infatti, evidenze per farmaci da banco spesso trascurati; per rimedi usati già comunemente, come camomilla, lavanda, melissa ed echium sono emerse nuove prove della loro efficacia; e per altri formule erboristiche utilizzate per i sintomi depressivi come ginseng, gingko, fiori di tiglio, fiori d’arancio e menta piperita, non è mai stato condotto nessuno studio. Questa ricerca ha indicato una nuova strada da percorrere che, si augurano i ricercatori, varrà intrapresa da molti.