Dopo le polemiche nate intorno al caso Nitag, l’organismo di consulenza del Ministero alla Salute sulle vaccinazioni, torna alla ribalta il tema dell’obbligo vaccinale in Italia. “Tutta questa cosa dei vaccini mi stupisce e mi fa anche sorridere. Stamattina ho aperto il sito di Repubblica.it e ho visto in apertura ‘Vaccini, la Lega rilancia: “Subito una legge per togliere l’obbligo”‘ e credevo, come quando il telefonino è offline, che fosse la pagina dell’anno scorso. Incredibile e comico“, ha detto il capogruppo della Lega in Commissione Bilancio al Senato, Claudio Borghi, intervistato da Affaritaliani, smentendo che ci sia un emendamento simile. Il senatore del Carroccio ha spiegato: “che la Lega sia stata e sia contro la legge Lorenzin non è una novità di oggi. Nel 2017 siamo stati l’unico partito a votare contro l’obbligo vaccinale in Parlamento. L’anno scorso avevo presentato un emendamento al primo provvedimento possibile, dopo aver preso un impegno con moltissime associazioni che si battono per la libertà di scelta sui vaccini. Poi quell’emendamento fu dichiarato inammissibile e la questione si è chiusa”.

Ora non ripresenterò alcun emendamento simile e aspetto che gli amici alleati di Fratelli d’Italia, visto che da Forza Italia su questo tema mi aspetto ben poco, decidano di prendere in mano il tema. A quel punto saremo ben felici di aprire una discussione e un confronto sull’obbligo vaccinale e sulla legge Lorenzin“, ha concluso Borghi.

Nel 2017, la legge Lorenzin ha introdotto in Italia l’obbligatorietà per i genitori di fare i vaccini pediatrici ai figli, pena l’impossibilità di iscriverli a scuola.

Obbligo vaccini, Salvini: “aver dubbi è buon senso, non antiscientifico”

“Dirsi dubbiosi sull’obbligo vaccinale che non c’è nella maggior parte dei Paesi europei non penso sia antiscientifico, penso sia di buon senso“, ha sostenuto nei giorni scorsi il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, a margine di un sopralluogo in via Bolla a Milano, sull’azzeramento da parte del Ministro della Salute Schillaci della Commissione Nitag per la presenza di due esponenti critici nei confronti delle immunizzazioni.

Salvini aveva sottolineato di non voler chiedere le dimissioni di Schillaci, ma “lo dico da Ministro: è come se io avessi nominato una commissione da me firmata, con dei membri da me scelti, e dopo tre giorni mi fossi auto azzerato la commissione da me scelta. Avrei un problema in casa”. “Poi – aveva concluso – leggevo oggi un’intervista interessante di uno di questi due professori e medici che non stanno simpatici a qualcuno, non sono no vax, semplicemente chiedono che vengano calcolati tutti i benefici che ci sono nei vaccini e anche eventuali controindicazioni”.

Il caso Nitag

Il Ministro Schillaci aveva nominato 22 membri per la Commissione Nitag e poi li ha revocati per la presenza tra i nomi di due persone con posizione critiche sui vaccini: l’ex ematologo Paolo Bellavite e il pediatra Eugenio Serravalle. La reazione del Ministro Salvini non si è fatta attendere, attaccando Schillaci: “ha deciso di testa sua ma evidentemente al Ministero c’è qualcosa che non funziona perché o si è distratto prima o si è distratto dopo. Delle due l’una, visto che le ha firmate lui e li ha rimossi lui”.

Obbligo vaccinale, le posizioni in maggioranza

La Lega dunque punta ad un confronto sull’obbligo vaccinale e sulla legge Lorenzin. Ma non tutti gli esponenti del Carroccio sono allineati. Per esempio, il Presidente del Veneto, Luca Zaia, ha avuto parole di elogio per Francesca Russo, dirigente della sanità del Veneto che ha rifiutato di entrare nel Nitag per la presenza di componenti “che hanno espresso posizioni non coerenti con le evidenze scientifiche in materia di vaccinazioni”. E Zaia ha appoggiato Russo, esprimendo “profonda stima”.

Nella maggioranza di governo, in questi giorni Forza Italia ha difeso lo strumento dei vaccini e il primato della scienza. Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia in Senato, ribadisce che “i vaccini sono essenziali per la tutela della salute pubblica e la scienza deve essere ascoltata e rispettata”, prendendo le distanze dall’ipotesi dello stop all’obbligo vaccinale.

Maurizio Lupi, Presidente di Noi Moderati, ha puntualizzato: “l’obbligo di vaccinazione è una garanzia di sicurezza per la salute di tutti. Mettere in discussione uno strumento di protezione così importante avrebbe conseguenze pericolose e non fa parte del programma di governo, per questo ogni polemica è inutile”.

Meno netta la posizione di Fratelli d’Italia, divisa fra esponenti scettici sui vaccini e altri favorevoli.

Per le opposizioni è una follia

Solo l’ipotesi di riaprire il dossier da parte di Borghi fa scattare l’allarme nelle opposizioni: “le barricate anti-vaccini” sono una follia, “l’ennesima prova che una larga parte della maggioranza non esita a rivendicare posizioni ideologiche antiscientifiche, con derive facilmente immaginabili per la sanità pubblica” “per conquistare e alimentare l’elettorato no vax”, denuncia la dem Beatrice Lorenzin, che ha voluto la legge.