La diffusione della dermatite nodulare bovina in Sardegna mostra segnali di rallentamento. Dalla metà di agosto sono stati individuati solo due nuovi focolai, sette in tutto il mese (di cui due già estinti), contro i 36 registrati a luglio. Ad oggi i focolai confermati sono 42, di cui 11 chiusi.
Determinante l’avanzamento della campagna vaccinale: 114.700 capi immunizzati, pari al 40,5% della popolazione bovina isolana. Le migliori percentuali si registrano a Oristano (59,1%), Medio Campidano (59,1%), Gallura (49,6%) e Sassari (44,7%). Più indietro Nuoro (27,8%), Cagliari (26,7%) e soprattutto Ogliastra (6%), penalizzata dalla presenza di pascolo brado.
“L’andamento è incoraggiante, ma serve completare la copertura vaccinale”, ha dichiarato l’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi, ribadendo l’invito agli allevatori a collaborare con i servizi veterinari.
Soddisfatto anche l’assessore all’Agricoltura Gianfranco Satta: “Nuoro resta l’area più colpita, ma i focolai estinti a Sassari e Gallura confermano l’efficacia delle misure”. Satta ha ricordato i progressi anche sulla Blue Tongue, con soli 55 capi morti contro gli 11 mila del 2024, sottolineando il ruolo decisivo dei vaccini.
La Regione ha già stanziato 30 milioni di euro per garantire indennizzi agli allevatori colpiti.
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