di
Lorenzo Cremonesi
Frasi di Salvini su Macron, Parigi convoca l’ambasciatrice italiana
Dal nostro inviato
KIEV – Le sirene dell’allarme aereo echeggiano nel cielo nuvoloso di Kiev proprio mentre Mark Rutte si avvia al palazzo presidenziale per l’incontro con Volodymyr Zelensky. Nella capitale sono un poco più tranquilli da quando le armi americane pagate dagli alleati hanno ripreso ad arrivare contribuendo a fare scudo contro i missili e droni sparati dai russi: il segretario generale della Nato può continuare la sua visita in relativa tranquillità. Ma la situazione è molto più grave nel Donbass insanguinato dall’offensiva di terra voluta dallo Stato maggiore di Mosca e caratterizzata anche da continui bombardamenti sui centri urbani. Artiglierie e bombe plananti lanciate dall’aviazione non danno tregua ai soldati concentrati in difesa e ai circa 250.000 civili che ancora risiedono nelle zone controllate dall’esercito ucraino.
Una settimana dopo Anchorage
A una settimana esatta dalle speranze di eventuale ripresa del negoziato di pace sollevate dal summit in Alaska tra Putin e Trump, ieri ha prevalso indisturbato il linguaggio della guerra. Dopo che già giovedì Zelensky aveva puntato il dito contro i massicci attacchi russi (quasi 580 droni e una cinquantina di missili nella notte precedente), accusando Putin di dimostrare con le armi di non volere quel dialogo diretto con lui che lo stesso Trump a Anchorage aveva annunciato come possibile, ieri è stata Mosca a sostenere a sua volta che è invece il presidente ucraino a boicottare la pace. «Non c’è alcun incontro pianificato tra Putin e Zelensky», dice nero su bianco Sergey Lavrov in un’intervista alla televisione statunitense Nbc. A detta del ministro degli Esteri russo la spiegazione è molto semplice: occorre fare ancora i compiti a casa, non ci sono le condizioni. «Putin sarà pronto a vedere Zelensky soltanto quando l’agenda dei colloqui sarà stata ben preparata», ha chiarito, lasciando dunque aperto uno spiraglio, che però non ha alcuna tempistica e non propone una via chiara di contatti per risolvere le questioni sul tavolo.
Rutte a Kiev
In poche parole, si torna al punto di partenza. Il problema evidenzia un contrasto di fondo. Putin intende delegittimare il presidente ucraino e con lui l’idea stessa di sovranità indipendente del suo Paese dalla Russia, più volte ha ribadito che deve dimettersi. Un summit in questo momento agli occhi di Mosca sortirebbe il risultato opposto. Zelensky, al contrario, oggi si sente forte del sostegno alleato, certamente non si dimetterà. «I russi fanno del loro meglio per evitare il summit. Noi, al contrario, non abbiamo paura», ha ribadito incontrando Rutte e ricorrendo alle stesse parole che aveva pronunciato agli inizi di giugno a Istanbul, dove anche in quel caso Putin aveva rifiutato di vederlo. Il Segretario della Nato è tornato a ribadire la necessità che l’Ucraina goda di «robuste garanzie di sicurezza».
Quei civili rimasti
Dalle zone del Donbass sotto attacco continuano a giungere notizie di bombardamenti. I russi hanno colpito ripetutamente per diverse ore il centro della cittadina di Kostyantynivka, dove nonostante gli appelli all’evacuazione da parte delle autorità restano ancora 6.800 civili, dei circa 67.500 originali. Sono segnalati almeno due morti tra i civili. I droni russi cercano le case abitate dai soldati che pattugliano le linee del fronte, ma i bollettini non riportano mai i bilanci dei militari caduti. Nel pomeriggio è stata anche colpita più volte la città di Kramatorsk. Intanto, sul fronte delle polemiche diplomatiche, ieri sera si è appreso che la Francia ha convocato l’ambasciatrice italiana a Parigi Emanuela D’Alessandro per le frasi del ministro Salvini sulla proposta del presidente Macron circa una forza di interposizione europea in Ucraina in grado di far rispettare un’eventuale accordo di pace: «Macron, attaccati al tram. Vacci tu, se vuoi – aveva sostenuto Salvini – Ti metti il giubbetto, il caschetto, il fucile e vai in Ucraina».
22 agosto 2025 ( modifica il 22 agosto 2025 | 23:53)
© RIPRODUZIONE RISERVATA