Roma, 21 agosto 2025 – Monica Maggioni si è licenziata dalla Rai dopo 33 anni, ma continuerà a condurre i suoi programmi di approfondimento avendo firmato un accordo in tal senso con la tv pubblica. Maggioni, con le dimissioni, ha rinunciato così al ruolo di direttrice dell’offerta informativa, incarico che ricopriva da maggio 2023. Nelle prossime settimane si dovrebbe decidere il successore. L’ex direttrice del Tg1 avrebbe fatto questa scelta per poter dedicare più tempo alla scrittura e alla conduzione delle proprie trasmissioni, non per motivi economici. Per i dirigenti Rai, come per tutto il settore pubblico, esiste un tetto retributivo di 240 mila euro, che è stato eliminato da una sentenza della Corte Costituzionale che vale per tutto il settore pubblico, tv di Stato compresa quindi. In passato una scelta analoga era stata compiuta da Bruno Vespa, che ha potuto così avere un compenso superiore al tetto per la conduzione dei suoi programmi su Rai1. Ora Monica Maggioni tornerà alla guida di ‘In Mezz’ora’ dal 14 settembre alle 14:30 su Rai3. La passata stagione ha ideato e condotto anche il programma di approfondimento sui temi globali ‘NewsRoom’, in onda in streaming su RaiPlay e in prima serata su Rai 3.
La giornalista, che nella sua carriera ultratrentennale di dipendente del servizio pubblico ha ricoperto ogni tipo di incarico giornalistico, fino ad arrivare alla direzione del Tg1 (prima e unica donna finora a ricoprire questo ruolo) e alla presidenza di viale Mazzini, ha firmato, contestualmente alla dimissioni, un contratto di 5 anni da autrice e conduttrice di trasmissioni di approfondimento giornalistico.
L’ultimo incarico della giornalista da dipendente Rai è stato – dal maggio 2023 fino alle dimissioni – quello di responsabile della Direzione Editoriale per l’Offerta Informativa. Proprio il 18 marzo scorso l’azienda aveva chiarito il ruolo della Direzione Editoriale per l’Offerta Informativa ridefinendone mission e aree di competenza e conferendole nuovi poteri sull’attività informativa delle sedi estere della Rai, dalle trasferte alle sostituzioni dei corrispondenti in caso di lunghe assenze, dalle collaborazioni giornalistiche alle spese funzionali alla copertura informativa. La cosa, secondo rumors insistenti circolati all’epoca, aveva creato non pochi mal di pancia all’interno dell’azienda, in particolare ai vertici delle testate giornalistiche. Ma non è chiaro se questo possa aver influito sulla decisione della giornalista di lasciare per dedicarsi all’attività che le sta probabilmente più a cuore: la realizzazione e conduzione di programmi.