Giovedì, al suo arrivo sul circuito di Balaton Park, Fabio Quartararo si è scagliato contro la Yamaha per la brutta figura fatta quattro giorni prima in Austria, dove i quattro piloti della Casa di Iwata hanno concluso la gara principale agli ultimi quattro posti della classifica. Venerdì, dopo il primo vero contatto con la pista ungherese, il francese ha continuato a mostrare il suo lato più duro, nonostante si sia qualificato direttamente per la Q2 di sabato.

Dopo aver stazionato in fondo alla classifica per buona parte del turno pomeridiano, il ragazzo di Nizza ha fatto un ottimo giro che lo ha piazzato al decimo posto, a chiudere il gruppo dei qualificati, a sei decimi dal tempo di Pedro Acosta, il più veloce della giornata. In questa fase, con un solo podio all’attivo (a Jerez), non è una consolazione che gli consenta di abbassare la guardia o di allentare la pressione sul marchio giapponese.

“Il feeling non è dei migliori, ma almeno siamo riusciti a fare un giro che ci ha permesso di entrare in Q2. Sono arrivato a sei decimi dal primo posto, quindi vediamo se domani riusciremo a fare un passo avanti, perché non stiamo andando troppo bene”, ha riassunto “El Diablo”, che ha mescolato un tono amaro con tocchi di sarcasmo. 

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Foto di: Gold and Goose Photography / LAT Images / via Getty Images

“Il Balaton è un circuito molto tecnico, è molto piccolo, ma ci sono zone dove ci si può divertire. Non possiamo sorpassare su nessun circuito, quindi non fa molta differenza neanche per noi. È piccolo, ma ciò che lo limita davvero è che è molto stretto. Sarà molto difficile sorpassare”, ha aggiunto il pilota di Nizza, l’unico rappresentante della Yamaha nella top ten, grazie al colpo di reni dell’ultimo minuto: “Speravo di lavorare meglio in alcune aree. Abbiamo un ritmo pessimo, ma almeno sono riuscito a fare un buon giro. Comunque, sono a sei decimi dal primo, stiamo andando molto piano”.

Si potrebbe pensare che su una pista lenta come quella ungherese, la Yamaha abbia più possibilità rispetto ad altre, a causa dei limiti che la M1 ha in termini di velocità massima e potenza. E sarebbe un errore. “Perdiamo un po’ ovunque. Per come è fatta questa moto dobbiamo frenare molto con l’anteriore, ma nella variante piccola, se non puoi aiutarti con il posteriore, perdi molto in accelerazione”, ha detto Quartararo.

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