Le Case di Comunità cosa sono? Perché nel nostro 5° piano dell’ ospedale sono stati trasferiti più ambulatori? La casa di Comunità rappresenta un ulteriore declassamento per il nostro ospedale? La Casa di Comunità è un luogo in cui il cittadino trova risposte sanitarie e sociali più vicine e più rapide.

La funzione principale delle Case di Comunità è quella di offrire assistenza sanitaria di base in modo organizzato, veloce e collaborativo. Al suo interno operano medici di medicina generale, pediatri, infermieri di famiglia e di comunità, assistenti sociali, psicologi ecc.. La persona viene seguita nel tempo, non solo nel momento della malattia ma anche nella prevenzione, nella riabilitazione e anche dopo. Tutto ciò aiuta a snellire il lavoro degli ospedali, riducendo gli accessi non necessari e garantendo assistenza diretta e meno burocratica.
A Castelvetrano, l’adozione di questo nuovo modello ha già iniziato a produrre effetti concreti. Presso il nostro Ospedale, ad esempio, diversi ambulatori sono stati provvisoriamente trasferiti al quinto piano. Questo spostamento è stato reso necessario per poter avviare i lavori di adeguamento dei locali che accoglieranno la nuova Casa di Comunità.

Una volta operativa, la Casa di Comunità sarà il primo punto di accesso per i cittadini. Questo significa che l’ingresso verso i servizi ospedalieri sarà più selettivo e mirato, proprio perché molte richieste potranno trovare una risposta già sul territorio, senza dover ricorrere all’ospedale. Il sistema sarà più efficiente: l’ospedale potrà concentrarsi su urgenze, emergenze e casi complessi, mentre le problematiche meno gravi o croniche potranno essere affrontate direttamente nella Casa di Comunità, con tempi più brevi e una presa in carico più umanizzata e continuativa.
Per fare un esempio concreto:
Immaginiamo un paziente anziano con diabete e ipertensione. Oggi, per i controlli periodici, spesso deve recarsi in ospedale, fare lunghe attese, magari prenotare con largo anticipo. Domani, invece, potrà recarsi nella Casa di Comunità, dove un infermiera di comunità, in contatto diretto con il medico di base, potrà effettuare controlli regolari, monitorare i parametri, gestire le terapie e intervenire prima che la situazione peggiori. Tutto nello stesso luogo, senza passaggi inutili.
Per Castelvetrano, questo non rappresenta una perdita per l’ospedale, ma al contrario un potenziamento dell’intera rete sanitaria. Si creerà un collegamento stretto tra territorio e ospedale, con benefici tangibili per l’intera popolazione. Le persone fragili, gli anziani, i malati cronici, le famiglie in difficoltà: tutti troveranno un luogo di riferimento stabile, capace di offrire cure, orientamento, assistenza psicologica e sociale.
A livello provinciale, l’introduzione delle Case di Comunità porterà ad una sanità più vicina, più attenta e meno burocratica. I cittadini non saranno più costretti a rivolgersi al pronto soccorso per ogni problema, ma avranno la possibilità di essere seguiti nel proprio quartiere, nella propria città, da professionisti che conoscono la loro storia e il loro contesto.
Bisogna comprendere che la Casa di Comunità non sostituisce l’ospedale, ma lo affianca, lo sostiene e ne valorizza il ruolo. È un progetto positivo, deve essere ben accolto dalla cittadinanza, perché nulla toglie all’ ospedale ma potenzia e migliora l’ offerta sanitaria, rendendo più facile l’accesso alle cure!