Aspettavate una MotoGP più scoppiettante? Eccola. Nella pre qualifica del GP Ungheria uno scatenato Pedro Acosta ha piazzato la sua KTM davanti a Marc Marquez, il mattatore di questa stagione. La risposta del ducatista è andata a vuoto: appena sei millesimi il divario fra i due. Lo stesso Marc Marquez aveva dominato la sessione d’apertura sul nuovo tracciato del Balaton Park. Tre ore più tardi ha trovato pane per i suoi denti. Acosta ha fissato il primo riferimento: 1’37″061, destinato a crollare nei prossimi due giorni (meteo permettendo) quando l’asfalto sarà più gommato. In casa Ducati non c’è stata l’attesa riscossa di Pecco Bagnaia dopo il disastro austriaco. Anzi la crisi dell’ex iridato sembra avvitarsi sempre più verso il peggio. Il venerdi nero si chiude in una sconsolante 14° posizione, a oltre sette decimi dalla vetta.
Marc Marquez ferito nell’orgoglio, Acosta poi esagera
Pedro, dopo aver siglato il giro velocissimo, nell’ultimo run si è messo in marcatura a uomo su Marc Marquez. Ma ha perso la KTM uscendo dalla curva 2: un highside abbastanza violento dal quale Pedro si è rialzato incolume. Il leader del Mondiale non ha indovinato un giro pulitissimo, disturbato anche dal traffico e dalle scivolate dei minuti conclusivi, inclusa quella di Joahnn Zarco. Alla fine si è ritrovato dietro al ragazzino KTM, l’astro nascente che potrebbe avere classe e carisma per impensierire Sua Maestà Marc. Sempre che la RC16 abbia un potenziale all’altezza della Ducati. Qui in Ungheria, 14° tappa Mondiale, Marquez insegue il settimo successo di fila in GP e la 13° affermazione Sprint.
Bagnaia e le Aprilia costrette a risalire
Aldilà della sorpresa in vetta alla classifica di giornata, la pista sconosciuta ha cambiato poco le carte in tavola. Alex Marquez è in coda al fratello maggiore, incalzato a sua volta da Fermin Aldeguer, il 20enne debuttante in MotoGP reduce dal brillantissimo secondo posto in Austria. Bagnaia dovrà passare dalla tagliola della Q1, che promuove solo due piloti alla fase decisiva dalla qualifica. Nella mischia ci saranno anche le due Aprilia di Jorge Martin e Marco Bezzecchi: su questa pista tortuosa la RS-GP non sta brillando come sul velocissimo tracciato austriaco, dove il Bez è andato a podio.
Che differenza c’è fra i tempi MotoGP e Superbike?
In questa prima giornata su un tracciato inedito per la top class l’attenzione è andata ai riferimenti delle Superbike che qui hanno gareggiato meno di un mese fa. La differenza, com’è normale, è sostanziale. In gara Toprak Razgatlioglu con la BMW aveva ottenuto il giro record in 1’39″384. A questo passo il fuoriclasse turco aveva vinto a mani basse tutte le tre sfide in programma, infliggendo distacchi imbarazzanti a tutti, incluso il diretto rivale per il Mondiale Nicolò Bulega con la Ducati. In Superpole Toprak aveva fatto 1’38″357 ma il riferimento non è indicativo perchè in Superbike il fornitore unico Pirelli porta una apposita gomma ipersoffice, di cui è vietato l’utilizzo nelle gare lunghe. In MotoGP invece per il time attack si usa la gomma più soffice, ma comunque da gara.
Balaton Park, una novità in MotoGP dopo due anni
L’Ungheria era assente dal calendario del Motomondiale dal 1992, quando si correva all’Hungaroring, alla periferia di Budapest. In quell’ultima circostanza si era imposto l’americano Eddie Lawson, con la Cagiva, in un GP condizionato dalle mutevoli condizioni meteo. Due anni prima, sullo stesso tracciato, si era imposto Mick Doohan in quello che era stato il primo successo iridato dell’asso australiano che in seguito avrebbe portato a casa cinque titoli iridati, tutti con la Honda. Curiosità: le novità in MotoGP in questa epoca sono abbastanza rare. L’ultimo tracciato da scoprire, prima del Balaton Park, era stato il Buddh International Circuit, vicino New Delhi (India): nel 2023 lì vinse Marco Bezzecchi con la Ducati. Negli ultimi dieci anni sono stati introdotti solo cinque nuovi impianti: Red Bull Ring (Austria), Portimao (Portogallo),Buriram (Thailandia), Buddh (India) e Balaton Park (Ungheria).
Su Corsedimoto TV un breve video della Yamaha V4 a Misano
Intanto Yamaha ha fatto girare i piloti del test team a Misano per portare avanti lo sviluppo del nuovo motore V4. Su CorsedimotoTV un breve filmato sui collaudi svolti nel circuito blindato. Intanto al Balaton Park la quattro in linea non va oltre il decimo posto con Fabio Quartararo: un talento che merita un potenziale all’altezza.