Austin Butler è stato male fisicamente e psicologicamente per colpa del Metodo, che gli ha causato addirittura una cecità momentanea. L’attore ha chiesto consiglio a Tom Hardy e Laura Dern, che lo hanno aiutato tantissimo.

Torniamo a parlare del cosiddetto Metodo, il modo di recitare che impone agli attori di immedesimarsi completamente nel personaggio interpretato provando le sue stesse emozioni e continuando a parlare, agire e a vestirsi come lui anche fuori dal set per l’intera durata delle riprese, anche se quest’ultima regola non scritta non viene seguita da tutti. Alcuni attori mettono in pratica il Metodo senza alcuna difficoltà, ad esempio Daniel Day-Lewis, mentre altri rischiano la salute fisica e mentale pur di seguirlo. È il caso di Austin Butler, che in una lunga intervista alla rivista Men’s Health, che gli ha dedicato l’articolo di copertina, ha spiegato fino a dove si è spinto e di cosa ha sofferto, dicendo che le due persone che più lo hanno aiutato a riprendersi sono state Tom Hardy e Laura Dern. Ricordiamo che l’attore sarà nelle nostre sale dal 27 agosto nel thriller di Darren Aronofsky Una Scomoda Circostanza – Caught Stealing, nel quale interpreta un ex giocatore di baseball caduto in disgrazia che si caccia in una brutta avventura nell’ambiente criminale di New York.

Austin Butler salvato da Tom Hardy e Laura Dern

Come ci informa Variety, subito dopo la fine delle riprese di Elvis, Austin Butler è finito in ospedale a causa di un virus che gli ha causato un violento attacco di appendicite e che lo ha tenuto a letto una settimana. Parlando con Men’s Health, l’attore ha raccontato di non essersi risparmiato nemmeno per The Bikeriders, dormendo poche ore a notte e andando incontro a una cecità temporanea. Butler ha detto che, all’epoca del film di Jeff Nichols, era convinto che il lavoro dell’attore fosse una specie di tortura psicologica che doveva portarlo a fare i conti con le parti più nascoste e scomode di sé in modo da integrarle nel processo creativo.

Austin ha cercato di allontanarsi da questo approccio così estremo quando è approdato a Chicago per girare il thriller targato A24 Enemies, una specie di Heat – La Sfida nel quale fa la parte di un killer che gioca al gatto e al topo con un detective impersonato da Jeremy Allen White. L’attore ha capito insomma che doveva allontanarsi dal Metodo, cosa di cui si è reso conto anche il suo compagno di set, che una volta ha dichiarato: “Austin sta cercando un po’ di stabilità”.

Come già detto, a dare una mano a riprendersi ad Austin Butler sono stati Tom Hardy e Laura Dern. Per evitare l’insonnia, il primo gli ha consigliato di seguire la sua routine di allenamento:

Dopo aver girato tutta la notte, Hardy tornava a casa, indossava un gilet zavorrato e faceva 1000 box jump. Sto cercando di trovare piccoli escamotage come questo. A volte si tratta di semplici cose quotidiane.

Quanto a Laura Dern, Austin Butler non la conosceva, ma appena l’ha incontrata durante un evento mondano, ha subito legato con lei:

Sembrava che la stanza fosse piombata nel silenzio e ci siamo ritrovati anime affini. Una volta hanno persino detto a mia mamma che somigliava a Laura Dern, e così, appena l’ho vista, ho pensato: sembra mia madre.

Laura Dern ha insegnato ad Austin Butler che, quando deve interpretare un cattivo, non deve lasciare che la sua parte “oscura” prenda il sopravvento distruggendolo:

Mi aiuta sempre di più a capire che puoi uscire dal tuo lato oscuro e che magari parti di te sono guarite, che hai capito delle cose, le hai metabolizzate. In qualche modo è un processo che può essere terapeutico.

Austin Butler ha concluso il suo discorso sui ruoli da accettare o non accettare dicendo: “Non devi per forza distruggere la luce”, e noi speriamo vivamente che abbia cominciato a sviluppare il giusto distacco dal suo lavoro, anche perché, dopo la nomination all’Oscar come miglior attore protagonista nel 2022, non ha più bisogno di dimostrare a nessuno di avere un grandissimo talento.