Era il 1962 quando Iva Zanicchi e Pippo Baudo si incontrarono sul palco del Festival di Castrocaro. Tra sogni e progetti per il futuro: «Io ero una debuttante e lui a cena mi confidò che la sua aspirazione era presentare Sanremo», ha dichiarato Iva Zanicchi, all’epoca 22enne, in una lunga intervista per La Repubblica. «La mia invece era cantare al festival. Il destino ci ha premiato: lui lo ha condotto tredici volte, io ne ho fatti undici e ne ho vinti tre. Baudo era un signore, tutti gli dobbiamo qualcosa».
C’è spazio anche un altro aneddoto legato alla compianta star della tv italiana, ben più recente: «Nel 2003 andai all’Ariston con un look sofisticato. Alle prove Pippo mi disse che se non fossi arrivata in finale mi sarei dovuta fare un esame di coscienza, perché la canzone era bella ma la gente non mi riconosceva». Non entrò in finale: «Lui capiva tutto. Pensare che una volta mi chiese di seguire le prove dei giovani e, guardando una ragazza, mi disse che avrebbe fatto strada anche all’estero. Era Laura Pausini».
Da Pippo Baudo a Frank Sinatra, che chiese di conoscere nel 1973, dopo il successo al Madison Square Garden: «Fu la tournée più esaltante, cantavo con Gianni Morandi. Visto il trionfo, l’impresario ci disse: “Chiedete quello che volete”. E io sparai che volevo conoscere Sinatra. Ricordo che eravamo nel Salone del Waldorf Astoria, ero vestita come un albero di Natale. Affido un messaggio al comico Franco Rosi, ma viene respinto dalle guardie del corpo. Poi mi arrivò un biglietto: “Domani nella mia suite”».
Non se ne fece di nulla, come del ruolo di Gradisca in Amarcord. «Fellini mi spiegò che seguiva Canzonissima, siamo stati insieme una settimana, cene in case prestigiose», ricorda Iva. «Però non mi fece il provino. Mi disse che avrebbe pensato a me per un altro ruolo». Pochi anni dopo, nel 1979, le foto su Playboy: «È l’unica cosa di cui mi sono pentita. I 40 anni sono l’età della stupidera: da Castelnovo ne’ monti a Ligonchio (i luoghi dove è cresciuta, ndr) comprai tutte le copie». Ma la missione riuscì a metà.
«Mio papà non ha mai visto quel servizio, ma un suo amico toscano sì. Gli disse: “La tua figliola non è male”. Mamma gli spiegò che era un servizio per Famiglia Cristiana». C’è spazio anche per la presunta rivalità con Mina («non esiste»), il rapporto con Ornella Vanoni («sei mesi fa mi ha chiamato per assicurarsi che non fossi morta») e dell’ultima telefonata di Silvio Berlusconi: «Mi chiese se poteva mandarmi due mazzi di fiori. Gli risposi che ne bastava uno. Mi fece recapitare due quadri con fiori bellissimi».
Infine un dolce ricordo del marito, Fausto Pinna, scomparso esattamente un anno fa. «In Sardegna, davanti al suo mare, so che è con me», ha concluso a La Repubblica. «Andava avanti con la morfina, non si è mai lamentato. Siamo stati 40 anni insieme, ci univa l’affetto e l’allegria, ci divertivamo. Un giorno mi ha chiesto di farlo ridere: mi sono mesa a camminare nuda. Ha alzato gli occhi al cielo: è pazza».