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Mirella, una donna trans brasiliana di 44 anni residente a Pisa, è morta a seguito delle complicazioni derivanti da un’iniezione di olio illegale a scopo estetico, pratica vietata in Italia dal 1993 ma ancora diffusa nel mercato clandestino. La sostanza le era stata somministrata da un operatore noto nel circuito dei cosiddetti “bombaderos”. Dopo l’iniezione, avvenuta il 14 agosto, Mirella ha subito sanguinamento, dolori intensi e altri sintomi gravi, ma per timore delle conseguenze non si è subito recata in ospedale. Solo due giorni dopo, accompagnata da un’amica, è stata ricoverata d’urgenza a Cisanello, dove le sue condizioni erano già critiche, ed è deceduta il 18 agosto.
APPROFONDIMENTI
Le indagini
Le autorità hanno avviato un’indagine per chiarire la dinamica dell’accaduto: la squadra mobile di Pisa ha acquisito la cartella clinica di Mirella e raccolto testimonianze nell’ambiente frequentato dalla vittima per risalire all’autore dell’iniezione illegale. Secondo i medici, la sostanza le avrebbe gravemente compromesso la salute, causando un’infezione e un’insufficienza respiratoria fatale.
Regina Satariano, presidente del Consultorio Transgenere di Torre del Lago, ha denunciato il rischio legato a queste pratiche clandestine, sottolineando che alcune persone trans ricorrono a trattamenti illegali perché più economici rispetto agli interventi estetici legali.
Satariano ha chiesto alle autorità di fare luce sulla vicenda e ha ribadito che l’omertà diventa complicità. L’associazione si costituirà parte civile in caso di processo, auspicando che tragedie simili non si ripetano.
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