Il neo attaccante del Torino Giovanni Simeone si è presentato ai microfoni del club.
Il neo attaccante del Torino Giovanni Simeone si è presentato ai microfoni del club. Il centravanti argentino ha partecipato alla serie di interviste “Get to know” in cui ha raccontato il suo percorso di vita come calciatore e come uomo, ripercorrendo i suoi inizi al River Plate fino ad arrivare alla consolidazione nel campionato italiano. L’ex Napoli e Fiorentina non ha nascosto la sua emozione per la sua nuova avventura in maglia granata: “Sono arrivato da poco, sono dieci giorni che sono qua, ovviamente le prime sensazioni sono di emozione e motivazione, ho tanta voglia di iniziare questa nuova avventura al Toro. Sono in città da poco, sto iniziando a conoscere la città e i compagni, sono contento”.
Simeone ha parlato dei suoi inizi con la casacca del River Plate e dei giocatori granata che sono passati anche tra le fila dei Millionarios: “I miei primi anni di carriera al River sono stati fondamentali per me. Appena ho compiuto 18 anni non giocavo in Primavera e c’era la possibilità di andare a giocare con la Primavera dell’Atletico. Compiuti i 18 anni l’allenatore Ramon Diaz mi ha chiamato in prima squadra. È stato fondamentale avere un allenatore che mi abbia dato così tanta fiducia. Da li poi è iniziata la mia carriera con la vittoria del campionato, la coppa sudamericana. Sono stati anni molto importanti per ne. River per me è casa. Conosco Francescoli, Maxi Lopez e Fernandez, sono stati dei grandissimi calciatori e sono diventate delle vere leggende per i club, sia dal Torino che del River”.
Inoltre, Simeone ha parlato dell’energia dello Stadio Filadelfia e del primo gol con la maglia granata: “Quando sono entrato nel centro sportivo mi ha sorpreso tanto quanto la società ci tiene ai calciatori. Percepisco la grande energia dello stadio Filadelfia, si sente che c’è un’aria diversa. Sono contento di stare in un posto dove ci sono stati tanti grandi calciatori che hanno vinto tanto e per me è un onore stare in un posto così speciale. Sono in Italia da molti anni e ho sempre cercato di prendere qualcosa dalle esperienze e dalle persone nei club in cui ho giocato. Grazie a questo posso trasmettere ciò che ho imparato. Se devo immaginare il primo gol all’Olimpico mi immagino un gol di cattiveria. Mi immagino un gol di grinta”.
Infine, l’attaccante argentino ha spiegato cosa lo ha portato a scegliere il Torino: “Il presidente Cairo mi cerca da diverso tempo e quando mi ha chiamato questa estate sapevo che era arrivato il momento giusto. Quando mi ha chiamato con il direttore penso che è stata la scelta giusta da fare, era arrivato il momento. Sono davvero molto contento e ho molto fuoco dentro di me che non vedo l’ora di riversare in campo. In questa sessione di mercato tante squadre mi hanno cercato, ci sono stati momenti in cui ho pensato di rimanere a Napoli ma quando ho parlato con Cairo e Vagnati ho capito che volevo cambiare e venire a Torino era la scelta che dovevo fare. E’ un posto dove serve grinta, Torino è sempre stata una squadra grintosa e posso dare tanto su questo aspetto ed è anche per quello che ho fatto questa scelta. Il debutto contro il Modena è stato molto emozionante, c’era anche mio padre che dopo aver perso il giorno prima è venuto comunque a vedermi e questo mi fa sentire bene, fa capire quanto sia importante il rapporto padre-figlio”.
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