Si è soffermato anche sulla situazione di Lucumì, sfogandosi per il mercato ancora aperto a campionato iniziato: “Non so chi voglia il mercato aperto dopo le prime giornate di campionato. Per me è follia pura, non può essere. C’è gente che la mattina prima delle partite è al telefono con i procuratori, gente che vuole andare via e che non vuole fare allenamento. Non esiste. Il mercato deve essere racchiuso prima delle partite ufficiali, perché ci sono mesi e mesi per preparare le squadre. Una cosa del genere è improponibile“.
Vincenzo Italiano, allenatore del Bologna (Imago)
Bologna, Italiano: “Mi dispiace per Immobile perché aveva grande entusiasmo”
L’allenatore ha poi parlato dell’infortunio di Immobile: “Mi dispiace per Immobile perché aveva un entusiasmo incredibile. L’ho visto un po’ strano, forse perché tornare nello stadio in cui ha fatto la storia e in cui è diventato un grande campione. Era un po’ teso. L’ho visto sui primi due o tre palloni e gli ho fatto una battuta, dicendogli che se fosse uscito dopo i primi minuti non si sarebbe fatto male. Non è una cosa gravissima, secondo me si è stirato al retto femorale. Recupererà, ha grande spirito e spunto. Ha fatto un ritiro strepitoso e ha dati grandiosi dal punto di vista fisico. Non so da dove sia venuto questo problema perché stava benissimo“.
Infine, ha chiuso tornando sulla partita: “La prima mezz’ora è stata così. Loro uomo su uomo, su palla al portiere sei costretto a calciare e se non sei veloce a recuperare le seconde palle ti attaccano a fronte porta. Così è venuta fuori questa prima mezz’ora in cui siamo sembrati poco puliti. Ma pensavo peggio, invece siamo riusciti a venire fuori. Ci sta, abbiamo iniziato davanti a una squadra che inizia il proprio cammino davanti a 70mila persone. Dobbiamo migliorare sotto il punto di vista della pulizia del gioco, perché ne siamo capaci. Avevamo fuori Ferguson e tanta gente che ci è utile, poi dobbiamo ancora recuperare del tutto Bernardeschi. Lo scorso anno siamo venuti fuori dopo qualche settimana, sono sicuro che potremo fare ancora male“.
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