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Paolo Condò

Per i rossoneri arriva subito una secchiata d’acqua gelida, deludono Fofana e Loftus-Cheek. La Roma di Gasperini stupisce ben oltre la vittoria, i campioni d’Italia ripartono di slancio

La magistrale prestazione della Cremonese costa al Milan una sconfitta che lo danneggia molto al di là dei tre punti mancati. In coda a un’estate promettente, ieri San Siro era apparecchiato per una partenza che allontanasse definitivamente gli spettri della scorsa stagione: nuovo tecnico, nuovi giocatori, nuovo rapporto della squadra con la sua gente, esasperata fino a pochi mesi fa ma ora fiduciosa in un rilancio targato Allegri e Modric

Una partita non può mai essere definitiva, ma intanto una secchiata di acqua gelida ha spento i rinascenti bollori. Il Milan ha perso perché la sua difesa ha replicato una delle tante gare-horror dell’anno scorso, e del resto gli uomini erano praticamente gli stessi, mentre davanti Allegri è stato tradito da Loftus-Cheek e Fofana — cui chiedeva nuova pericolosità — e da un Pulisic mai contundente



















































Modric ha cercato il passaggio illuminante senza trovarlo, e si è così limitato a tocchi corti di scarsa importanza. Un debutto assai meno rilevante rispetto a quello di De Bruyne, che non solo ha segnato ma ha fatto capire che, sia pure limitando il suo raggio d’azione rispetto al tuttocampista di una volta, assumerà la leadership del Napoli

C’era un terzo esame che incuriosiva ieri, quello di Gasperini sulla panchina della Roma, e la promozione va oltre la vittoria, per lo spessore del Bologna. I tre punti permettono a Gasperini di guadagnare tempo in attesa che il mercato gli porti ancora qualcosa, e gli sottragga magari le figure di cui non avverte il bisogno. 

Nel pomeriggio il Napoli era ripartito di slancio grazie ai gol dei suoi due mvp: McTominay per la stagione passata, De Bruyne per il mercato. Alla base dell’uno-due che ha sopraffatto la resistenza del Sassuolo ci sono regole auree del calcio: quella che avvicina alla porta il giocatore che mostra senso del gol, e McTominay è un attaccante sempre meno travestito, anche partendo dalla corsia sinistra, e quella che bisogna indirizzare in porta ogni pallone, comprese le punizioni che vorrebbero essere cross. Qualcosa può sempre succedere. 

Da segnalare il fatto che malgrado una gara giocata quasi interamente nella metà campo avversaria, il Napoli abbia trascorso 90’ in totale sicurezza. Conte sta lavorando su un 4-1-4-1 in cui Anguissa recupera i palloni che Lobotka raffina e i due uomini venuti da Manchester trasformano in palle-gol. Sempre prezioso Politano, rivedibile Lucca che però sa dialogare, tutto da capire il peso di attaccanti esterni (Lang e Neres) che lo spostamento di McTominay sulla fascia al momento rende marginali. Ma con (almeno) 10 gare in più rispetto all’anno scorso, è facile che questi rebus si risolvano da soli.

24 agosto 2025 ( modifica il 24 agosto 2025 | 07:11)