I nuovi regolamenti continuano ad essere un punto interrogativo. La portata della rivoluzione tecnica è tale che alcuni aspetti chiave devono ancora essere finalizzati, in quanto derivanti da numerose incognite sulle quali bisogna necessariamente fare delle assunzioni, condizionando a cascata altre aree della monoposto. Brembo è testimone in prima persona di quanto sta accadendo dietro le quinte, lavorando a stretto contatto con le squadre per lo sviluppo degli impianti frenanti, riscontrandone differenze anche concettuali.
Le variabili in gioco
Ospite del programma televisivo The Tech Formula, il COO di Brembo Performance Mario Almondo ha parlato della diversità tra le scelte tecniche dei team per il prossimo anno: “Ogni squadra sta portando avanti filosofie e simulazioni diverse. Ancor più che in passato, ci sono team che stanno prendendo direzioni differenti. Ovviamente non possiamo rivelare a ognuno di loro quello che stanno facendo gli altri. Sicuramente già dopo un anno inizieranno tutti a convergere, ma all’inizio non sarà così”.
“Con questi regolamenti, il tema principale è come ogni squadra gestirà l’energia. Se uno riuscisse a indovinarlo subito, credo che vincerebbe le prime 4-5 gare. In questo momento, tutte le squadre stanno rimandando le loro scelte, perché ci sono ancora tante incognite”. Una di queste, ad esempio, sono le gomme, dal cui grip dipenderanno le percorrenze in curve, di conseguenza le velocità medie sul giro e quindi il consumo di energia dalla batteria. Per finalizzare il nuovo prodotto Pirelli ha bisogno delle stime di carico aerodinamico più accurate possibili da parte delle squadre, che a loro volta però necessitano di conoscere le caratteristiche degli pneumatici per capire quale possa essere il concetto migliore.
In un circolo vizioso di questo tipo, l’unica via di uscita è basarsi su delle ipotesi. “[Le gomme] saranno interamente nuove e non si è sicuri a priori come interagiranno con l’aerodinamica”, commenta Almondo. “Le nostre simulazioni sono precise al 99%, ma quando si basano su delle assunzioni si possono commettere gravi errori. Noi vediamo grandi differenze. L’aerodinamica, le gomme, la gestione dell’energia… è tutto necessariamente approssimato. Non ci si può che affidare al buon senso per fare le assunzioni migliori”.
Attenzione alle temperature
Nello specifico dell’impianto frenante, il COO di Brembo Performance avverte su un altro aspetto che andrà tenuto in considerazione. Bisognerà infatti anticipare quelle che saranno le strategie di gestione energetica e il loro impatto sull’utilizzo dei freni: “Al retrotreno il contributo della frenata rigenerativa sarà più alto rispetto a prima. Questo introduce un altro problema. In alcune piste e su alcune curve si potrebbe facilmente frenare solo con la rigenerazione dell’ibrido al posteriore, senza scaldare i freni a disco. Alla curva successiva però, potresti dover stressare al massimo i dischi posteriori. Sarà difficile gestire questi sbalzi termici”, conclude Almondo.