Identità, modulo e scelte: cosa emerge dal campo post vittoria sul Napoli

Nella prima uscita tra le mura amiche del Mazzola, il Torino Primavera ha portato a casa una vittoria che racconta diverse sfaccettature del lavoro che si sta facendo a Orbassano per costruire la squadra Under 20. In una fase in cui il lavoro primario è sull’identità del gruppo, sono tanti gli elementi che concorrono. La prima indicazione arriva dai correttivi rispetto a Firenze, sia nell’approccio alla partita che nella sua gestione con il 3-0 maturato in larga parte colpendo il Napoli quando i partenopei hanno provato ad alzare la testa. Le altre indicazioni sono più legate a tattica e scelte relative ai singoli.

Torino Primavera, l’assestamento è anche tattico: cosa è cambiato dal precampionato a oggi—  

Parte dell’assestamento riguarda inevitabilmente l’assetto tattico. In estate il modulo di riferimento in partenza di Fioratti è stato il 4-3-3, lo stesso che aveva accompagnato il tecnico sia in Under 18 sia durante il salto in Primavera. Man mano, con il miglioramento della condizione atletica e con l’accumularsi di sedute tattiche, è avvenuto il passaggio al 4-2-3-1, la stessa impostazione scelta da Baroni per la prima squadra. La coincidenza di moduli non è una novità in casa granata, l’anno scorso è stato esemplare in questo senso con il 3-5-2 accantonato per lasciare spazio al 4-2-3-1 in concomitanza con il cambio voluto da Vanoli e mercato invernale improntato al cambio tattico. Fioratti in merito aveva affermato un paio di settimane fa: “Sicuramente avere un’idea comune di modulo può agevolare i ragazzi, ma è importante ancora di più avere idee comuni”. Un altro caposaldo per Fioratti è il seguente: è l’allenatore che si adatta al materiale umano. Un tratto che accomuna il tecnico della Primavera a Baroni, che contro il Modena ha cambiato in corsa optando per il 4-3-3. La scelta di cambiare è stata presa, ma dal 1′, anche da Fioratti contro il Napoli con la decisione di schierare i granata con il 4-3-1-2. Due i principali ritocchi rispetto all’esordio con la Fiorentina. Il primo: l’aggiunta di un play a centrocampo, Galantai. Il secondo: l’impostazione offensiva. Perciun, ancora aggregato, solo sulla trequarti; davanti a lui non un’unica punta, Gabellini, ma il nove affiancato da Carvalho, spostato da esterno a seconda punta.

Torino Primavera, l’assestamento nelle scelte: cosa raccontano i cambi contro il Napoli—  

In questa fase embrionale del campionato, in attesa di capire quanto effettivamente potrà dare questa Primavera, si lavora sulle gerarchie e sugli equilibri. Ciò riguarda il modulo, ma anche le scelte relative ai singoli. “È giusto che i ragazzi si adoperino tutti quanti e diano dei contributi in maniera che possiamo giudicarli tramite le partite” ha affermato Fioratti dopo l’ultima gara. Effettivamente i due match di campionato hanno detto proprio questo. Il tecnico granata ha dato spazio complessivamente a 19 giocatori, cambiandone 5 nell’undici titolare tra Fiorentina e Napoli. In alcuni reparti le gerarchie sono già delineate: Siviero tra i pali fino a questo momento, così come la coppia di centrali formata da Desole e Pellini. In altri si lavora su soluzioni diverse: sulle fasce si sono alternati i duo Zaia-Barranco, Gatto-Camatta; a centrocampo è cambiato il line-up titolare sulla base del modulo con Sabone e Liema Olinga in una mediana a due, in un assetto a tre scelti Galantai, Ferraris e Kugyela; in attacco la presenza costante è stata quella di Carvalho, affiancato da diversi interpreti. In più la presenza di Gabellini e Perciun, finora sempre titolari, a spostare inevitabilmente gli equilibri: interessante vedere quale sarà la gestione dei due ragazzi già inseriti sotto l’ala di Baroni e quanto effettivamente saranno a servizio anche di Fioratti. Tante quindi le carte sul tavolo. La scelta del Toro è un lavoro ad ampio raggio, il tempo permetterà di scremare.