Israele ha bombardato la capitale dello Yemen: “Anche vicino alla sede presidenziale”

Le forze israeliane hanno bombardato la capitale yemenita Sanaa, colpendo l’area nei pressi del complesso presidenziale e alcune basi missilistiche. Lo riferisce la tv degli Houthi, al Masirah. 

Ministero Salute Gaza (Hamas): “Più di 62600 morti”. Da fine maggio 2mila vittime tra chi aspettava aiuti

Secondo il ministero della Salute palestinese (gestito da Hamas) dall’ottobre 2023 gli attacchi israeliani hanno causato almeno 62.686 morti e 157.951 feriti. Solo nelle ultime 24 ore, gli ospedali della Striscia di Gaza hanno ricevuto i corpi di 64 persone e 278 feriti, mentre altre 19 persone sono morte e 123 sono rimaste ferite mentre cercavano aiuti. Lo riporta Al Jazeera.

Da quando alla fine di maggio è stato istituita la Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), sostenuta da Stati Uniti e Israele, le vittime tra chi cercava assistenza sono salite a 2.095, con più di 15.431 feriti. Gli ospedali della Striscia, già oberati, continuano a ricevere costantemente nuovi pazienti, in un contesto di emergenza umanitaria sempre più drammatica, riporta l’emittente.

Ministro ultradestra: “Gantz ci ha messo in questa situazione”

Dopo Ben Gvir, anche il ministro del Patrimonio israeliano, Amichay Eliyahu, chiude la porta alla proposta di un governo di unità nazionale lanciata da Benny Gantz. Il suo ingresso nell’esecutivo – dice Eliyahu – riporterebbe il Paese a quella “mentalità imperfetta” che ha lasciato Israele impreparato davanti agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023. Figure come Gantz sono quelle che “ci hanno portato nella difficile situazione in cui ci troviamo”, ha detto il responsabile dell’ultradestra citato dai media di Tel Aviv.

Rapporto Nazioni Unite: “A Gaza danneggiato il 97 per cento delle scuole”

Secondo un rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione (Unrwa), basato su immagini satellitari del Centro satellitare dell’Onu, prima dello scorso 8 luglio quasi il 97% delle scuole nella Striscia di Gaza risultava danneggiato. Il documento rileva che 518 edifici scolastici su 564 richiederanno una ricostruzione completa o importanti lavori di riabilitazione per tornare operativi. Dal 7 ottobre 2023, 432 scuole – pari al 76% del totale – sono state colpite direttamente durante i bombardamenti.

Sanders e la trumpiana di ferro Greene d’accordo: “Mettere fine a carestia”

Il senatore Bernie Sanders e la trumpiana di ferro Marjorie Taylor Greene sono agli opposti ma su un tema sembrano andare d’accordo: mettere fine alla carestia a Gaza. “Il presidente Trump ha il potere di mettere fine alla carestia. Invece non fa nulla. Basta con i soldi dei contribuenti alla macchina da guerra di Netanyahu“, ha detto Sanders. “Gli innocenti di Gaza non hanno ucciso e rapito gli innocenti di Israele il 7 ottobre. Così come abbiamo provato compassione per le vittime e le famiglie del 7 ottobre, come non possiamo parlare e non provare compassione per gli innocenti e i bambini di Gaza?”, ha sottolineato Greene, osservando come gli Stati Uniti danno sostegno finanziario e militare a Israele e questo “significa che ogni contribuente sta giocando un ruolo nelle azioni militari di Israele”. 

Il ministero della Salute di Gaza (Hamas): “289 palestinesi morti per fame, 115 i bambini”

Sono “289 i palestinesi morti per fame nella Striscia di Gaza, inclusi 115 bambini”: lo afferma Munir al-Bursh, capo del ministero della Salute gestito da Hamas, citato da al Jazeera.

“Almeno 11 uccisi dall’alba di oggi, 6 aspettavano cibo”

E’ di almeno 11 morti il primo bilancio delle vittime degli attacchi israeliani a Gaza. Lo riferiscono fonti mediche citate da al Jazeera, secondo le quali sono rimaste uccise sei persone che cercavano cibo. 

Famiglie degli ostaggi israeliani manifestano davanti alle case dei ministri

Il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi israeliani si sta radunando per manifestare davanti alle abitazioni di alcuni ministri, chiedendo un cessate il fuoco. I dimostranti manifesteranno davanti alle case del ministro della Difesa Israel Katz, del ministro degli Affari Strategici Ron Dermer, del ministro degli Esteri Gideon Saar, nonché dei ministri Eli Cohen, Miri Regev e Avi Dichter. Lo riferiscono i media di Tel Aviv. 

“Ucciso a Gaza un cameraman della Palestine Tv”

Il giornalista palestinese Khaled Al-Madhoun, cameraman di Palestine TV, è stato ucciso ieri sera sera dopo essere stato colpito dalle forze israeliane nel nord di Gaza. Secondo il corrispondente della Wafa, Al-Madhoun è stato preso di mira nella zona di Zikim, a nord della Striscia di Gaza. Il sindacato dei giornalisti palestinesi ha espresso cordoglio per la sua scomparsa condannandone l’uccisione e ha sottolineato che prendere di mira i giornalisti è un crimine commesso dalle forze israeliane nel tentativo di oscurare la verità. 

Ex ministro della Difesa Ya’alon: “Katz ha ammesso crimini guerra”

L’ex ministro della Difesa e capo di stato maggiore Moshe Yàalon accusa il ministro della Difesa Israel Katz di aver ammesso di aver “commesso un crimine di guerra” nella Striscia di Gaza quando venerdì ha minacciato di trasformare Gaza City in “Rafah e Beit Hanoun“, due città che sono state in gran parte ridotte in macerie dall’attività militare israeliana, durante la pianificata presa di controllo della città da parte delle Idf. Lo scrive il Times of Israel. “È già chiaro a chiunque che il governo messianico, evasivo e corrotto non serve il Paese, ma piuttosto la sua presa sul potere, trascurando gli ostaggi, sacrificando i soldati e distruggendo il Paese e il suo futuro”, aggiunge. Yàalon, ex membro del partito al governo Likud, è stato un feroce critico del primo ministro Benjamin Netanyahu da quando è stato sostituito come ministro della Difesa nel 2016. Nel novembre dello scorso anno, aveva lanciato l’allarme: Israele stava percorrendo la strada della pulizia etnica nella Striscia di Gaza. 

Venerdì Katz ha affermato che “le porte dell’inferno si apriranno presto sugli assassini e gli stupratori di Hamas a Gaza, a meno che non accettino le condizioni poste da Israele per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il loro disarmo”.

Ora, Yàalon sostiene che questi commenti sono “un’ammissione di aver commesso un crimine di guerra: l’evacuazione dei residenti e la distruzione delle loro case”. “L’intenzione di portare a termine questo a Gaza City è chiaramente un ordine illegale”, afferma l’ex funzionario della difesa, chiedendo alle autorità legali israeliane di intervenire e impedire che l’operazione a Gaza City prosegua, affermando che solo loro saranno in grado di impedire ai soldati di dover obbedire a “un ordine chiaramente illegale”. “È in vostro potere fermare il deterioramento morale ed etico del nostro Paese, che ha promesso ‘mai più!’”, implora Yàalon.