Gila Gamliel, ministra della Scienza e della Tecnologia nel governo Netanyahu, ha postato un video generato con l’intelligenza artificiale in cui le macerie di Gaza diventano grattacieli, i giovani israeliani si divertono nei locali accanto alla spiaggia e il premier passeggia assieme a sua moglie sul lungomare. Ci sono anche Trump e signora, felici come dal vero non appaiono mai. La musica è ipnotica, l’atmosfera festosa: a un certo punto partono persino i fuochi di artificio. Della guerra, neanche l’ombra. Però nemmeno dei palestinesi.
Il video ne ricorda un altro diffuso nei mesi scorsi, che proprio Trump si era intestato con voluttà. Ma là i palestinesi c’erano ancora, sia pure in ruoli di contorno. Qui sono completamente scomparsi. E a far capire che non si tratta di una dimenticanza ci pensa la stessa ministra, scrivendo sotto le immagini: «Ecco come sarà la Gaza del futuro dopo la migrazione volontaria dei nativi: o noi o loro». Anche chi non volesse soffermarsi sull’eufemismo dell’espressione «migrazione volontaria» resta basito di fronte alla brutale sincerità dell’aut-aut. O noi o loro.
La signora Gamliel sarebbe quasi da ringraziare per la sua onestà intellettuale. O noi o loro. Non c’è più spazio per le ipocrisie e i giochi di parole. Dopo la strage del 7 ottobre a opera di Hamas, una parte di Israele (ma è quella che comanda) non vuole più solo cambiare il governo dei palestinesi. Vuole cambiare i palestinesi e andare a divertirsi sul lungomare di Gaza.
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24 luglio 2025, 06:54 – modifica il 24 luglio 2025 | 08:00
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