“Hugo Pratt è sempre qui con noi perché proprio qui ci sono tutti i suoi amati libri”.

Hpgrecia©cong (1)ww

A 30 anni dalla sua scomparsa (20 agosto 1995), il grande artista veneziano è stato ricordato dai suoi amici di una vita: editori, biografi, scrittori, giornalisti, critici letterari proprio al cospetto dei tantissimi volumi che hanno rappresentato lo studio e l’ispirazione per tutte le sue opere. Questa data segna l’inizio del “triennio prattiano” che si concluderà il 15 giugno del 2027 con i cento anni dalla nascita. In questo periodo sono previste mostre in diversi Paesi europei, seminari di studi, pubblicazioni, documentari e perfino una serie tv su Corto Maltese.

Per questa giornata è stata scelta una location speciale: Villars Palace l’hotel di Villars-sur-Ollon, nel cantone svizzero di Vaud dove dal 2022 viene ospitata la magnifica biblioteca, fatta di oltre 17mila volumi, che apparteneva a Hugo Pratt. I preziosi libri, che una volta erano nella casa di Grandvaux dove il disegnatore abitava, sono esposti nelle sette conference room dell’ala sinistra del magnifico complesso alberghiero dove, nel lungo corridoio, è stata allestita anche una mostra permanente su Pratt e la sua opera appositamente realizzata da CONG sa, la società che cura tutto il patrimonio artistico del creatore di Corto Maltese.
Più che la celebrazione di una ricorrenza si è trattato di un incontro tra amici voluto, organizzato, introdotto e moderato Patrizia Zanotti, da sempre stretta collaboratrice di Pratt ed oggi managing director di CONG. Sono intervenuti Didier Platteau, storico editore di Casterman, che pubblicò per primo in Francia Una ballata del mare salato:

“La Ballata per me è stata l’origine di tre grandi momenti rivoluzionari: il primo per Hugo che ha scoperto il suo pubblico, il secondo per il romanzo grafico che trova la sua strada e il terzo per l’editore Casterman a cui Pratt dona una nuova identità”.

De640ab7 4acb 4c36 afb5 3d6c664913fe

Poi è stata la volta di Dominique Petitfaux, autore della bellissima biografia Il desiderio di essere inutile, che ha ricordato come la vita di Pratt assomigli in qualche modo alle sue opere:

“L’opera è una sintesi della vita di Pratt e delle sue letture. La sua arte si basa fortemente sulle sintesi – basta vedere le figure di King Kong e di Wolfram von Eschenbach nelle Elvetiche – e sulle ambiguità relative al significato della narrazione”.

Non potevano mancare Thierry Thomas, vincitore del premio Goncourt per la biografia di Pratt La vita è un segno, e regista dell’omonimo documentario; Cristina Taverna gallerista, editore e amica personale dell’artista; Simon Casterman della storica famiglia degli editori belgi che ha letto un ricordo di Pratt scritto da Benoît Mouchart, direttore editoriale per i fumetti di Casterman; Francesco Boille critico cinematografico e del fumetto; Fabrizio Paladini, giornalista, scrittore e collaboratore di CONG e Marco Steiner, scrittore, storico collaboratore dell’artista e autore di numerosi libri che hanno a che fare con il mondo Pratt tra cui l’incantevole Corto Maltese e Irene di Boston in cui Corto Maltese si interroga su come potrà essere la propria vita dopo la scomparsa del suo amato autore:

Unnamed (1)r

“Pratt è principalmente un apritore di porte e questo gruppo di amici che oggi lo racconta è come una delle sue tribù riunite attorno al fuoco ad ascoltare le storie di Tusitala, il nome che gli indigeni di Samoa avevano dato a Robert Luis Stevenson, uno dei padri ispiratori di Pratt”.

Ha concluso la giornata di incontro Michel Pierre, esperto di storia coloniale e autore di numerosi volumi su Pratt con un aneddoto:

“Mentre stavo per mandare in stampa il libro Memorie notai che in una foto di una calle di Venezia c’era l’ombra di un marinaio seminascosto nella nebbia che sembrava proprio il suo Corto. Lo feci notare a Pratt e da allora per lui divenni lo sciamano bretone capace di far uscire il fantasma di Corto Maltese da una foto e lì iniziò la nostra amicizia”.

Hugo Pratt è sepolto da 30 anni nel piccolo cimitero di Grandvaux.