di
Alessandro Bocci
I bianconeri colpiscono nella ripresa con le proprie punte, due assist per Yildiz. Cambiaso perde la testa, rosso diretto
Nel segno di Yildiz. Il sorriso birichino del giovane turco riscalda il cuore della Juve dopo un primo tempo grigio e regala una partenza dolce. Kenan, 20 anni, è l’apriscatole bianconero. Quando si sveglia cambia lo spartito. Due assist e passa la paura. Anche le altre stelle lasciano il segno: Bremer, titolare 326 giorni dopo l’infortunio a Lipsia, salva un gol sullo 0-0 e David, il nuovo centravanti, si presenta ai suoi tifosi con il primo acuto. Ma nella notte della festa non si può dimenticare neppure lo scomunicato Vlahovic, che entra qualche secondo dopo l’espulsione di Cambiaso e alla prima giocata segna il gol della tranquillità, trasformando i fischi (timidi) in un boato. Il Parma, votato a una partita difensiva, nonostante il debuttante Cuesta sia cresciuto alla scuola di Arteta e del calcio spettacolo, è battuto. Il pragmatico Tudor, in attesa di rinforzi, tira un sospiro di sollievo.
La Juve del primo tempo non è granché. Quella della ripresa più decisa e convincente, appesa all’estro di Yildiz, il giocatore migliore, chiamato quest’anno alla definitiva consacrazione. Tre punti per cominciare bene l’avventura e per confermare che la squadra ha voglia, è seria, si batte anche quanto niente le riesce come sino all’intervallo. L’unica sconfitta dell’allenatore bianconero è arrivata proprio contro il Parma, lo scorso aprile al Tardini. Il riscatto è una dolce ripartenza verso l’ignoto in attesa di capire come cambierà la squadra nell’ultima settimana di trattative.
Il primo tempo è lento noioso. Tudor sceglie Kalulu, un terzino, sulla corsia di destra nel 3-4-2-1, forse perché ancora non si fida del nuovo acquisto Joao Mario. Cuesta sistema il Parma con un 3-5-1-1 che in fase difensiva, cioè quasi sempre, è in realtà un 5-4-1: un muro davanti alla porta di Suzuki. Il ritmo è basso, le idee annebbiate. La Juve è slegata, la manovra troppo elaborata. Il volenteroso Conceicao e Yildiz non trovano la giocata che servirebbe per sgretolare la muraglia emiliana. Così, sino all’intervallo, un solo vero sussulto. Un colpo di testa firmato proprio dal piccolo portoghese, che si infila nell’area nemica e schiaccia il pallone crossato bene da Thuram: Suzuki devia in angolo con bella prontezza. La Juve è piatta. I centrocampisti non trovano sbocchi, dalle fasce non arriva niente e David annega tra le maglie gialloblù. Tudor allarga le braccia, si innervosisce, rimedia un cartellino giallo di frustrazione. Cuesta, invece, applaude i suoi discepoli, che non brillano per la qualità del gioco, ma sono encomiabili per dedizione e spirito di sacrificio.
Il secondo tempo comincia con una strepitosa chiusura di Bremer su Pellegrino, che vale come un gol. Lo scampato pericolo scuote la Juve, le regala l’energia. Tudor decide anche di giocarsi le carte Joao Mario e Koopmeiners, ma è Yildiz la vera differenza. Il turco si libera di Keita con un dribbling e serve un cross delizioso che David trasforma nell’1-0 con una deviazione di esterno sul palo lontano, anticipando Circati. Il Parma non ha la forza per reagire. A dieci minuti dalla fine il tecnico, che non vuole lasciare indietro nessuno, manda in campo Nico Gonzalez e Vlahovic e proprio Dusan, in collaborazione con lo scatenato Yildiz, cancella l’ansia qualche secondo dopo l’espulsione di Cambiaso per un inutile fallo di reazione. La rete scatena la festa e se non servirà a cambiare il suo destino, magari lo aiuterà a far pace con i tifosi.
24 agosto 2025 ( modifica il 24 agosto 2025 | 23:36)
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