Finisce 2-0: la rete del canadese al 59′ su assist del turco apre le marcature nel match dei bianconeri contro i gialloblù del giovanissimo debuttante Cuesta. Nel finale, raddoppio del serbo, già a quota 4 reti in 5 partite quest’anno
dal nostro inviato Matteo Nava
24 agosto 2025 (modifica alle 23:40) – TORINO
Eccoli lì, i gol che la Juventus aspettava da tempo. Jonathan David e Dusan Vlahovic, così diversi e così uguali, stendono 2-0 il Parma con una rete a testa nella ripresa. Il canadese si presenta in Serie A con una partita di fatica e con la zampata decisiva nel momento più importante, mentre il serbo ci mette quattro minuti da quando entra tra i fischi a chiudere i conti contro un’avversaria pericolosa a tratti. Il tutto con la regia di Kenan Yildiz, splendido sulla trequarti e determinante con due assist. Palo di Francisco Conceiçao sullo 0-0 e cartellino rosso per Andrea Cambiaso appena prima del raddoppio, colpevole di una manata proibita.
juve-parma, le scelte di tudor—
Samuel Mbangula sta a Thiago Motta come Pierre Kalulu a tutta fascia sta a Igor Tudor. Ogni debutto stagionale che si rispetti in casa Juventus è caratterizzato da una sorpresa tattica e, a un anno dal lancio del belga – allora semi-sconosciuto -, l’allenatore croato parte schierando il francese ex Milan come quarto di centrocampo sulla destra. Come a suggerire alla dirigenza: lì c’è bisogno di un rinforzo. Per il resto l’Allianz Stadium battezza la prima partita ufficiale di David con la Signora e il ritorno a tempo indeterminato di Francisco Conceiçao, a sostegno del canadese in coppia con Yildiz. Dietro, il caloroso bentornato dei tifosi bianconeri a Gleison Bremer, a 326 giorni dal brutto infortunio al ginocchio sinistro sofferto a Lipsia il 2 ottobre 2024. Dall’altra parte del campo il Parma di Carlos Cuesta – nello staff juventino di Under 17 e Next Gen tra il 2019 e il 2020 -, che sfoggia Mateo Pellegrino come minaccia numero uno, forte del gol decisivo già rifilato alla Signora lo scorso 23 aprile in quella che si ricorda come l’unica sconfitta in Serie A di Tudor sulla panchina della Juventus.
juve, il rientro di bremer—
“Non è che rientro io e vinciamo lo scudetto”, avverte Bremer a Dazn prima del fischio d’inizio, e infatti dopo quattro minuti la prima occasione è degli ospiti con una rimessa laterale dalla sinistra che fa vibrare la spina dorsale dei tifosi di casa, fino a quando Cambiaso mura il tentativo di Mathias Lovik, lanciato sul secondo palo. Pellegrino si ritrova suo malgrado sottoposto al trattamento Bremer, fastidioso come i servizi in abbonamento che scopri di pagare senza nemmeno sapere il perché, mentre dall’altra parte il primo a costringere Zion Suzuki allo stretching è Conceiçao, pescato in area da un filtrante alto di Khephren Thuram e pericoloso di testa nonostante la statura. Il pallone buono sarebbe capitato al 18′ sui piedi di Yildiz dopo un bel lancio di Manuel Locatelli per “Chico”, ma David non vede spuntare il turco alle proprie spalle e finisce per anticiparlo. Da quel momento alla mezz’ora di gioco il ritmo partita rallenta e Bremer fa tremare i tifosi juventini quando chiede di fermare l’azione perché ha bisogno dell’intervento dello staff medico: a far male non è per fortuna il ginocchio, ma la tempia dopo un colpo subìto durante un contrasto. David, nel primo tempo, non è mai pericoloso.
david, gol all’esordio con la juve—
Nessuna variazione all’intervallo, ma le frasi di Bremer sul suo rientro assumono un nuovo sapore quando dopo pochi secondi è proprio lui a scacciare il fantasma di Pellegrino stoppandolo in scivolata a pochi metri dal gol. Nel secondo tempo la partita si fa quindi largo all’Allianz Stadium lasciando dietro di sé emozioni più nette: nel giro di dieci minuti Yildiz sfiora il palo e Conceiçao lo colpisce da fuori area dopo una deviazione di Mandela Keita. A quel punto gli allenatori cominciano a cambiare: Oliver Sorensen per Christian Ordonez è la scelta di Cuesta, Teun Koopmeiners e Joao Mario sono gli innesti di Tudor per Locatelli e l’ammonito Federico Gatti. Sarà una coincidenza, ma la Juventus segna subito: Lautaro Valenti impedisce a David di segnare sfiorando l’autorete, però sul conseguente calcio d’angolo è Yildiz a bersi Keita sulla sinistra e a ritrovare il canadese in mezzo all’area per l’1-0 in tap-in. Dopo un’ora di Serie A, al 59′, David è già l’idolo dei tifosi bianconeri con grande aiuto della stellina con il numero dieci sulle spalle.
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juve-parma, il gol del raddoppio è di vlahovic—
Come prevedibile, dopo il gol la partita diventa più vellutata, perde i grumi delle perdite di tempo ospiti e infonde leggerezza nella Signora. Un tiro potente di Koopmeiners impegna Suzuki e poi la solita bordata di fischi accoglie Vlahovic al momento del cambio con David (dentro anche Nico Gonzalez per Conceiçao). Ciò che rischia di mettere in difficoltà la Juventus è però il fuoco amico, perché all’83’ Cambiaso reagisce male a un contrasto aereo con Lovik e gli rifila una manata in faccia: rosso diretto senza nemmeno un accenno di protesta dell’esterno. Un minuto dopo, però, i fischi per Vlahovic diventano già urla festanti per il serbo, che lancia Yildiz in ripartenza e poi aspetta paziente l’assist a due passi dalla porta: immobile, esulta per il raddoppio a braccia aperte davanti alla curva, indicandosi poi la tempia come a sottolineare la tempra psicologica. Prima del triplice fischio Michele Di Gregorio disinnesca una botta da lontano di Adrian Bernabé, ma la sera è tutta per gli attaccanti di casa Madama. David e Vlahovic, con loro Tudor parte con tre punti in tasca.
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