di
Monica Colombo e Carlos Passerini

I rossoneri in attacco insistono su Vlahovic, in difesa puntano su Demiral. A centrocampo si valuta anche Rabiot

Sos Diavolo. Per lanciare subito l’allarme e provare a correggere la rotta, prima che sia troppo tardi, approfittando del salvagente di questi ultimi decisivi giorni di mercato nei quali l’a.d. Furlani e il d.s. Tare non potranno sbagliare le mosse. Il disastroso naufragio nel debutto in campionato con la Cremonese a San Siro ha messo in luce i limiti strutturali del Milan, che nel corso di questa lunga e iperattiva estate ha cambiato molto, ma evidentemente non abbastanza: si è provveduto a potenziare il centrocampo, ma attacco e difesa hanno bisogno di maggiore qualità e quantità. La squadra fatica a segnare e prende gol con troppa facilità.
Ecco perché la débâcle inattesa ha prodotto ieri mattina un summit di mercato in sede, per pianificare e adottare subito una strategia condivisa.

Una sorta di unità di crisi. Massimiliano Allegri ha analizzato nel faccia a faccia con i dirigenti le caratteristiche degli elementi della rosa, sottolineando le lacune dell’organico. Certamente si è convenuto di non procedere nei colloqui con il Bayer Leverkusen per Victor Boniface, rientrato ieri mattina in Germania. Le condizioni del ginocchio destro, già sottoposto negli ultimi anni a due interventi al legamento crociato, hanno sconsigliato l’affare. Del resto il dirigente del club tedesco, Simon Rolfes, ieri ha chiarito che non avrebbe ridiscusso al ribasso le cifre dell’operazione: «Non penso proprio che avverrà. Se Boniface torna al Leverkusen, i colloqui con il Milan si interromperanno». Una cosa è certa: tutta la vicenda andava gestita meglio, sotto l’aspetto mediatico e non solo.



















































Il tecnico livornese ha chiesto un intervento per reparto, quindi tre giocatori. Il profilo preferito come alternativa a Gimenez come centravanti, come è noto, è Dusan Vlahovic, sulla lista dei cedibili della Juventus: l’attacco è il reparto sul quale si deve intervenire più tempestivamente, anche proprio dal punto di vista numerico. La società rossonera invece ha accelerato per chiudere i negoziati con lo Sporting Lisbona per il giovane danese Conrad Harder, 20 anni, seguito anche dal Rennes. Si tratta di un profilo già bloccato da tempo e che non suscita l’entusiasmo del tecnico: verranno investiti 25 milioni di euro per un ragazzo che in Portogallo era la riserva di Gyokeres prima e di Suarez adesso. Ci sarà la possibilità di continuare a sognare un altro centravanti di livello, ovvero il serbo della Juve, qualora si trovasse una quadra economica su cartellino e contratto?

Le amnesie difensive di Gabbia e Pavlovic hanno messo in luce la mancanza di un centrale. «Non percepiamo il pericolo» ha tuonato Max, che infatti vorrebbe un marcatore puro, non un braccetto. Non si è sbilanciato indicando nomi precisi ma l’identikit conduce a profili come Demiral ora all’Al Ahli o a Kim del Bayern Monaco (anche se percepisce un ingaggio fuori misura da 10 milioni). Allegri non vorrebbe privarsi a centrocampo di Saelemaekers, uno dei migliori contro la Cremonese, mentre oltre ad Adli e Bennacer non si straccerebbero le vesti se Musah andasse all’Atalanta aprendo le porte all’arrivo di Rabiot. De Zerbi ha mostrato apertura a ricucire il rapporto con il suo centrocampista, ma il futuro resta un rebus. Il Milan nega che dopo Harder siano previsti altri innesti, ma a una settimana dal gong l’impossibile può diventare possibile.

Venerdì, nella trasferta di Lecce, serve già una svolta. Di fronte ci sarà il baby Camarda, mandato in Salento a fare esperienza. Forse lo si è fatto partire troppo in fretta: si poteva aspettare almeno gli ultimi giorni del mercato. La speranza è recuperare in extremis Leao, alle prese con un polpaccio infortunato. Ma nessuno vuol correre i rischi. Mercoledì il giorno chiave per saperne di più. Ma è dura, molto dura.

25 agosto 2025 ( modifica il 25 agosto 2025 | 06:58)