Il croato debutterà subito da titolare in Serie A anche a causa della squalifica di Calhanoglu. In estate il nuovo tecnico l’ha testato… ovunque
Mezzala destra, mezzala sinistra, regista. Durante il precampionato, Cristian Chivu ha testato Petar Sucic un po’ ovunque, in (quasi) tutti i ruoli del centrocampo nerazzurro. Ma quindi, il croato che cos’è? Forse un po’ di tutto, sicuramente contro il Torino all’esordio stagionale andrà ad occupare il posto in mezzo al campo lasciato vacante da Calhanoglu squalificato. Mondiale per Club e amichevoli, per il nuovo tecnico, sono state occasioni ottime per testare abilità e caratteristiche del penultimo centrocampista (prima di Diouf) arrivato dal mercato. E le risposte ottenute sono state positive, perché Sucic si è subito adattato alla filosofia di Chivu. L’esordio assoluto era arrivato a Pasadena durante la sfida mondiale contro i messicani del Monterrey. Poi una manciata di minuti con l’Urawa, l’ottimo ingresso nella sfida decisiva per il passaggio del turno con il River Plate (in cui il croato ha servito in modo un po’ casuale l’assist a Pio Esposito per il gol che ha sbloccato una partita complessa), la brutta prestazione di gruppo costata l’eliminazione dal Mondiale per mano del Fluminense e tutte e quattro le amichevoli vissute da protagonista.
duttilità—
Prima del via ufficiale in campionato, Chivu ha fatto diversi esperimenti sia sul piano individuale che di squadra. E tutti, o quasi, hanno coinvolto Sucic. Perché a seconda di avversari e momenti il nuovo tecnico nerazzurro ha cambiato uomini e moduli, mantenendo sempre un occhio di riguardo diretto verso il croato. Che ha giocato in un centrocampo a 5, a 4, da mezzala e da regista. L’antipasto dell’esordio in campionato è stata l’amichevole del San Nicola contro l’Olympiacos, dove Chivu ha schierato Sucic precisamente al centro del campo. Chiaro è che il croato nasca mezzala, ma anche come regista – all’occorrenza – ha saputo dettare i ritmi, soprattutto mantenendo alto il livello dell’attenzione in fase difensiva. Il club si augura che sarà così pure nella prima del 21enne in Serie A, ma intanto già si coccola un talento da coltivare: in una linea a 4 o a 5, da mezzala o da regista, Sucic si è già preso un pezzo di Inter.