Il rientro del difensore brasiliano ha ridato ai bianconeri solidità e leadership. E dopo la vittoria contro il Parma ha lanciato un messaggio chiaro alla concorrenza
Giornalista
25 agosto – 15:01 – MILANO
Bentornato. Trecentoventisei giorni dopo l’ultima sfortunatissima presenza con la maglia della Juve, Gleison Bremer ha ricominciato da dove si era fermato: capitano a Lipsia, prima dello sfortunato contrasto con Openda, fascia al braccio pure ieri nei 33′ finali contro il Parma, dopo l’uscita di Locatelli. Muro nell’inizio promettente della Juventus di Thiago Motta, con appena un gol (oltretutto ininfluente) subito in 636 minuti, barriera invalicabile anche nelle prime uscite dopo 10 mesi di stop per la rottura del legamento crociato, con uno score di appena una rete incassata (alla prima amichevole contro la Reggiana) in 260′ tra test prestagionali e debutto in campionato. Con l’aggiunta di quel salvataggio clamoroso su Pellegrino al 47′ che ha rappresentato la sliding door della gara e ha confermato ai tifosi bianconeri quanto sia mancato nell’ultima, deludente annata.
juve-parma, la partita di bremer—
“Ero lì nel momento giusto nel posto giusto, sto lì per aiutare la squadra”, ha ridimensionato tutto con umiltà il brasiliano, dopo che, già nel prepartita, si era definito “una piccola soluzione: non è che rientra Bremer e vinciamo lo scudetto”. In verità, però, il campo ha detto altro: con l’ex Torino al centro della difesa, la Juve ritrova solidità e leadership e può anche permettersi un atteggiamento offensivo, con tanti uomini riversati nella metà campo avversaria. Tanto, alla fine, c’è sempre Gleison che rimedia. Certo, all’inizio l’attaccante argentino del Parma è stato un cliente non semplice, ma, una volta presegli le misure, Bremer ha sfoderato il classico repertorio di anticipi e duelli vinti: un solo contrasto perso, 6 palle recuperate, 8 spazzate e l’88,5% di passaggi riusciti.
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bremer sulla lotta scudetto per la juve—
Ovvio che il difensore brasiliano andrà gestito, perché come spesso capita al rientro da lunghi infortuni ai legamenti a una partenza lanciata corrisponde un calo graduale delle prestazioni, prima della definitiva ripartenza. Intanto, però, torna alla mente quanto avevano ipotizzato poco meno di un anno fa dalle parti della Continassa: l’infortunio di Bremer è costato alla Juve circa 9 punti in classifica. E sapete cosa avrebbe significato? Ritrovarsi alla fine dello scorso campionato ad appena tre lunghezze dalla capolista. “Sappiamo che Napoli ed Inter hanno qualcosa in più di noi, però se mettiamo la voglia, il sacrificio, il crederci, possiamo stare lì con loro – si è convinto Bremer dopo la vittoria con il Parma -. Dobbiamo stare insieme e vedere partita dopo partita, come abbiamo fatto oggi”. Il “Generale” ha lanciato il suo grido di battaglia. Bentornato.
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