Elliot Rowe della Team Visma | Lease a Bike Development si aggiudica la seconda tappa in linea del Tour de l’Avenir, la Saint-Symphorien-sur-Coise-Vitry-en-Charollais di 136,7 chilometri. Il britannico s’impone nella volata ristretta del gruppo di corridori che attacca da lontano e porta a termine la fuga bidone che ribalta completamente la classifica generale.
Sul traguardo di Vitry-en-Charollais Rowe, l’ottavo vincitore più giovane nella storia della corsa, precede il tedesco Louis Leidert della Lidl – Trek Future Racing, e il lussemburghese Alexandre Kess della Team Lotto Kern-Haus PSD Bank. Il migliore degli italiani è Filippo Turconi che chiude ottavo e si rilancia in ottica di un buon piazzamento nella graduatoria complessiva.
Il buon esito della fuga sconvolge anche l’assetto della classifica generale. Il francese Maxime Decomble della Equipe continentale Groupama-FDJ guida con sei secondi di margine sul danese Simon Dalby della Uno-X Mobility e sull’australiano Jack Ward della Lidl – Trek Future Racing. Filippo Turconi della VF Group – Bardiani CSF – Faizanè è il primo degli italiani, nono a 32’’ di distacco dalla vetta della graduatoria. La corsa, a questo punto, diventerà imprevedibile: come si comporterà il grande favorito Paul Seixas, 16° a 2’02”, lo stesso distacco del nostro Lorenzo Finn? Attaccherà nonostante un suo compagno di squadra indossi la maglia di leader?
L’azione da lontano di un drappello di una ventina di corridori caratterizza la giornata. Il britannico Elliot Rowe, lo spagnolo Hugo Aznar, l’olandese Otto van Zanden, i francesi Maxime Decomble, Louka Lesueur, e Pierre-Henry Basset, Filippo Turconi, il danese Simon Dalby, i lussemburghese Arno Wallenborn, e Alexandre Kess, l’australiano Jack Ward, lo svizzero Jan Huber, il ceco Tomáš Přidal, l’austriaco Kilian Feurstein, il belga Tim Rex, il polacco Filip Gruszczynski, lo sloveno Jaka Marolt, i tedeschi Silas Koech e Louis Leidert, il norvegese Halvor Utengen Sandstad. I battistrada collaborano e toccano un vantaggio massimo superiore ai tre minuti, margine che il gruppo non riesce più a recuperare.